Project Power, la recensione
Dotato di un ottimo spunto ma un fiacco esito Project Power fa tutto bene ma non ha nessuna verve e nessun senso del divertimento
La ragazza rapita aveva qualcosa dentro di sé che serve alla produzione di questa droga. Il padre di lei pure ha una relazione particolare con queste droghe ed è successo qualcosa nel loro passato che li rende speciali. I due (padre e figlia) sono afroamericani. È un dettaglio che non suona per niente casuale in un momento in cui il cinema americano fa di tutto per esaltare il corpo nero (molto ma molto ma molto più di frequente della sua cultura), in tutta la sua potenza e la sua desiderabilità.
Chiude il gruppo un poliziotto bianco e così voglioso di prendere questi spacciatori di droghe mortali e potenzianti (oltre che così stufo di farsi sfuggire criminali temporaneamente super) da correre il rischio e prendersi anche lui le pasticche.
Non tutto gira in questo terzo film di Henry Joost e Ariel Schulman (già autori di altri film di genere da sceneggiature originali come Viral e Nerve), specie il ritmo. Alto nella parte iniziale, quella più divertente in cui tutto è da spiegare e scoprire, basso in quella centrale, in cui la detection dovrebbe farla da padrone e ugualmente basso nel finale ad alto tasso di esplosioni. Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt nonostante un certo impegno sembrano non avere la voglia (o la possibilità) di creare davvero dei personaggi e si limitano ad interpretare le figure bidimensionali della sceneggiatura. Tutto così rimane molto limitato. Certo il film è corretto ma con questo spunto molto divertente e foriero di possibilità sembra fare davvero il minimo sindacale.
Certo, l’idea dei super poteri come qualcosa di dannosissimo è interessante, ed è molto in linea con la parabola discendente che il nostro desiderio e il nostro apprezzamento per le figure cardine del comic-book movie sta prendendo. I supereroi sono passati da essere buoni a cattivi e ora anche i poteri stessi che hanno passano dall’essere un dono ad essere una maledizione, una mutazione terribile che in linea massima causa la morte. Ma così sembra più una tesi in storia recentissima del cinema che un film.