La Principessa Spaventapasseri, la recensione

Abbiamo recensito per voi La Principessa Spaventapasseri, graphic novel per ragazzi di Federico Rossi Edrighi ed edito da BAO Publishing

Condividi

In una verde contea dell'Inghilterra, a funestare ciclicamente il benessere della gente che la abita c'è il Re dei Corvi, una creatura oscura e spietata il cui unico diletto è quello di compiere razzie per soddisfare il suo insaziabile desiderio. A contrastare questo essere malefico vi è il Principe Spaventapasseri, l'unico in grado di ricacciare il villano nell'ombra che l'ha generato.

Questa è in sintesi la leggenda popolare sulla quale la madre e il fratello di Morrigan Moore decidono di investigare, al fine di realizzare un nuovo romanzo della collana che li ha resi famosi scrittori. Per fare ciò la famiglia si trasferisce in loco, divenendo parte di una piccola comunità rurale inglese che sembra essere rimasta fuori dal tempo. La cosa non rende di certo felice la protagonista, un'adolescente nel bel mezzo di quel turbinio ormonale chiamato pubertà, la quale, nolente, dovrà adattarsi a cambiare nuovamente ogni cosa nella sua vita. Quello che Morrigan e i suoi cari non sanno è che la suddetta leggenda è molto più reale di quel che si potrebbe pensare. Quando, infatti, il Re dei Corvi paleserà la sua presenza, la giovane si troverà in prima linea ad affrontarlo, per la salvezza dei suoi cari e dell'intero paese nel quale si è recentemente trasferita. Nella battaglia contro questa creatura infernale, Morrigan si imbatterà in un artefatto dotato di arcane proprietà, il Manto del Principe Spaventapasseri. La protagonista dovrà dunque scegliere il suo sentiero nel momento in cui arriverà a quel bivio che contrassegna la crescita di chiunque: farsi vincere dalle proprie paure, fuggendo lontano da esse, o decidere di prendere coraggio e crescere, intraprendendo il "cammino dell'eroe"?

È questa la trama de La Principessa Spaventapasseri, primo libro edito da BAO Publishing (nello specifico, con la sotto-etichetta per ragazzi BaBAO) realizzato dal fumettista Federico Rossi Edrighi, qui nelle vesti di autore completo.

La Principessa Spaventapasseri è sostanzialmente un romanzo (a fumetti) di formazione, di distinta fattura. Il racconto attinge dichiaratamente al fantasy, in particolare a quel genere narrativo di natura folkloristica, fatto di fiabe e leggende. Ma non è semplicemente una versione moderna e parafrasata di questo. L'utilizzo di tale registro è infatti un mero strumento per raccontare qualcosa di molto più reale e concreto, ossia uno spaccato di vita umana che si sofferma in un momento topico della crescita di ogni individuo, ossia il passaggio dall'infanzia all'essere (quasi) adulti. Il personaggio di Morrigan è l'avatar narrativo di ogni ragazzo e ragazza che si trova ad affrontare un periodo duro, fatto di paure e insicurezze, scelte difficili e responsabilità, che vanno poi a influenzare non solo la visione di se stessi e il rapporto con l'Io, ma anche i rapporti interpersonali, con la famiglia e gli amici, sempre alla ricerca del proprio posto nel mondo. In questo senso, l'autore è anche molto bravo nell'inserire la preponderante componente sessuale all'interno della sua storia, in maniera delicata e consapevole, in modo tale da non offendere in alcun modo anche il lettore più sensibile. Nel corso del racconto Morrigan sarà chiamata a fare delle scelte, comprendendo anche che non sempre la scelta più facile e apparentemente naturale è quella più giusta.

Dal punto di vista grafico, lo stile di Rossi Edrighi è molto originale e graffiante, trascendendo il mero realismo per dar vita a forme più ibride e stilizzate, con chiare influenze cartoony e anche orientali. Il risultato è davvero appagante, anche grazie alla costruzione dello storytelling in modo dinamico e moderno, con scelte di rottura della classica "gabbia" molto coraggiose e funzionali: il tutto si traduce in una lettura piacevole e, se non veloce, di sicuro mai noiosa.

La Principessa Spaventapasseri è sicuramente un libro che strizza l'occhio a un pubblico (più femminile che maschile, ma è questione di sfumature) giovane, ma non in una maniera che vada a tagliare fuori il lettore adulto, che potrà apprezzare facilmente questa storia, ritrovando tra le pagine emozioni e ricordi del passato.

Continua a leggere su BadTaste