Pretty Little Liars 6x17, "We've All Got Baggage": la recensione

Ecco la nostra recensione del diciassettesimo episodio della sesta stagione di Pretty Little Liars, intitolato We've All Got Baggage"

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Spoiler Alert
C'è da dire ben poco sull'ultimo episodio andato in onda di Pretty Little Liars se non che come al solito arrivati ad un certo punto della stagione gli autori si perdono in congetture assurde, poco credibili e troppo superficiali. Ma mai come in questo episodio filler ci sono stati cali di interesse, sia sui rapporti umani e sia sulla parte mistery della vicenda, che oramai sembra essere totalmente scomparsa.

Inutile parlare delle ipotesi di complotto contro Melissa, come ogni anno un famigliare delle ragazze è messo sotto processo, e come ogni volta alla fine è solo una presa in giro che non trova neanche modo di esplicarsi. Addirittura Hanna racconta a Caleb e Spencer di un vecchio incontro con Melissa avvenuto a Londra, ma il senso di tutto questo non trova spessore all'interno dell'intera vicenda. Abbiamo afferrato che il manico della valigia della sorella di Spencer potrebbe essere l'arma del delitto e soprattutto abbiamo capito che c'è qualcuno pronto ad insabbiare le prove mettendo a repentaglio l'astuzia e l'agilità di Emily in momenti come quelli che abbiamo vissuto guardando "We've All Got Baggage". Questo, un episodio senza ritmo che non trova né capo né coda.

Neanche quando si tratta di sentimenti "We've All Got Baggage" riesce a risollevarsi, soprattutto quando il non sense generale ci costringe a vedere Aria nel giro di qualche secondo ottenere i permessi per officiare il matrimonio dei propri genitori, che negli scorsi episodi abbiamo appreso essere ancora innamorati, nonostante i vari tradimenti da parte del padre. Non è credibile neanche la risposta che Byron da a sua figlia riguardo Mike, sappiamo tutti che il gioco non vale la candela meglio rimanere nei dintorni degli studi dove girano Teen Wolf che fare una comparsata inutile degna del nome di questa serie. Aria non se la passa bene con Liam visto che a causa di una deliziosa chiacchierata con Ezra scopre di essere stato ingannato. Ma nonostante questo, un discorso scritto e poi recitato sull'altare sembra essere abbastanza per far ritornare Liam sui propri passi.

Emily sembra essere la più agguerrita in questa stagione e dopo aver perso i suoi ovuli, che vi ricordiamo essere stati rubati dal misterioso o dalla misteriosa stalker non perde tempo per parlare su FaceTime con un tipo che ha conosciuto all'università e che si è dimostrato essere poi un reporter impertinente. Ma almeno è l'unica che si fa qualche domanda e rimane sbigottita nel trovare il muro della camera di Charlotte completamente rimesso a nuovo. La parte con l'inseguimento della macchina parla da sola. Tempi morti e una recitazione approssimativa possono essere due caratteristiche degne per poter descrivere l'intera scena.

Hanna invece è costernata riguardo i suoi sentimenti per Caleb e per Jordan che fino alla fine dell'episodio non sembra voler richiamare. Si interroga e fantastica sul matrimonio, sul primo amore e infine dimostra nuovamente una forte incoerenza che sembrava non appartenerle più.

Spencer invece racconta la verità alla madre e trova il coraggio di affrontare il discorso del cancro. È sempre questione di verità nascoste per il bene degli altri, ma gli autori non hanno capito che l'essere umano, e quindi anche i personaggi di una serie televisiva, devono evolversi in qualche modo. Un plot non può girare sempre sulle stesse cose e duole dirlo ma Pretty Little Liars lo sta facendo, di nuovo. E questo è un peccato perché i primi episodi di questa seconda parte di stagione avevano preso una piega del tutto inedita che in breve però hanno ritrovato il tempo di perdersi nel baratro del dilettantismo più assoluto. E non basta questo per aggravare la situazione visto che Alison e il dottor Rollins alla fine dell'episodio vogliono farsi sposare da Aria. A questo punto si può solo dire, chi più ne ha più ne metta. Non vale neanche la pena sperare in un rialzo improvviso di qualità soprattutto quando mancano solo tre episodi al finale di stagione. E per fortuna che venti episodi dovevano regalarci cose più elaborate, meno ingarbugliate e più concise. Niente di tutto questo è avvenuto, e il budget risparmiato sembra essere stato impiegato per i cellulari che si disintegrano come se nulla fosse episodio dopo episodio.

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