Pretty Little Liars 6x16 "Where Somebody Waits For Me": la recensione
Ecco la nostra recensione del sedicesimo episodio della sesta stagione di Pretty Little Liars che ricordiamo andare in onda tutti i martedì negli States
Nonostante l'episodio in questione sia stato totalmente filler qualcosa di interessante è uscito fuori. Quello che c'è assolutamente da specificare è che manca il ritmo: le scene sono a volte messe qua e là senza nessuna coerenza narrativa e questo succede spesso nel mezzo di una stagione, quando si hanno troppe idee in circolo e non si ragiona con il montaggio per degli obiettivi.
Gli eventi cardine sono due: gli ovuli rubati di Emily nella clinica e la malattia ricomparsa della mamma di Spencer, Veronica Hastings, che sembra non voler comunicare alla figlia. Però ovviamente Spencer lo scopre tramite una sorta di hackeraggio effettuato da Caleb, tutto grazie al telefono di Yvonne lasciato non accidentalmente al ristorante. Tutta questa manovra scopriamo essere stata fatta da Mona, la quale dimostra di non averlo fatta in realtà con cattivi propositi. Speriamo che qualcosa di positivo da questa vicenda possa uscire a parte l'irriverente scoperta di una passata tresca tra Caleb e Mona. In questo episodio centrano i complotti e c'entra la politica perché gli avversarsi della signora Hastings vogliono annientarla pubblicando il suo referto medico comunicando così al popolo la sua poca affidabilità. Anche in America la politica sembra avere i suoi strambi e non corretti trucchi di gestione.
Aria d'altro canto viene smascherata da Liam riguardo il romanzo che lei stessa sta scrivendo di nascosto per coprire le spalle ad Ezra, attualmente scomparso. Il rapporto tra i due nuovi fidanzatini non serve assolutamente a nulla, manca la chimica e soprattutto mancano le intenzioni. Momento chiave che arricchisce un minimo la storia generale è quando Liam fa quella spettacolare citazione che dice: "un libro non ti dice se sta piovendo ma ti da la sensazione che stia per piovere". A dimostrazione della loro poco riuscita sullo schermo è l'atmosfera e i dialoghi a cui assistiamo nel momento in cui Ezra apre la porta e ritorna al suo Brew. Il regista dell'episodio si ricorda addirittura di accendere il ventilatore per una folata di vento che possa distrarre Aria dalla stesura del romanzo e farla concentrare solo sull'arrivo del suo ancora tanto amato professore. Già questo è un racconto accesso e vivace di quella che chiaramente chiameremmo una situazione idilliaca della coppia. I due successivamente si chiariscono riguardo il recente attacco improvvisato fatto da Aria e dalle altre quando lo hanno accusato ingiustamente di aver ucciso Charlotte, ed Ezra racconta definitivamente cosa ha fatto quella notte dopo averla lasciata ritornare in albergo e per un momento sembra tutto ritornare alla normalità.
Il crime in stile Poe, come definisce la stessa Spencer, in realtà in "Where Somebody Waits For Me" scompare drasticamente. Vediamo le liars per alcuni istanti in corridoi angusti che ricordano un po' le pareti di carton gesso degli studi della Warner, ma nonostante questo a parte quando Emily sgattaiola di nascosto alla ricerca dei suoi ovuli nulla incute ansia o trasferisce allo spettatore quell'alone di mistero che ha sempre caratterizzato egregiamente questa serie.
Per concludere alla grande questo cerchio stravagante a fine episodio scopriamo che la valigia di Melissa è rotta e che il pezzo mancante sembra essere l'arma del delitto. Smettiamo di porci domande perché tanto a breve verremmo terribilmente depistati da qualcos'altro. Almeno però abbiamo capito perché durante il corso dei quaranta minuti di puntata veniva detto a Spencer repentinamente di controllare il numero del volo della valigia di Melissa.
Qui potete trovare il promo del prossimo episodio:
https://www.youtube.com/watch?v=i8SWRXOznSM