Pretty Little Liars 6x15, "Do Not Disturb": la recensione

Ecco la nostra recensione del quindicesimo episodio della sesta stagione di Pretty Little Liars, intitolato "Do Not Disturb"

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Spoiler Alert
"Do Not Disturb" cambia nuovamente le carte in tavola e riporta le classiche vicende nello stile della serie. Pretty Little Liars durante il corso delle sue stagioni ha sempre degli episodi come questo che sono un po' inconcludenti e assolutamente forzati ma nonostante tutto quaranta minuti volano e sono super godibili. Ci si domanda ancora come sia possibile.

Le cose da evitare sono più di due o tre, ma noi cerchiamo di evidenziare quelle più palesi: gli errori di continuità nel montaggio, il telefono che casualmente Spencer trova dopo il pranzo forzato con Yvonne e il foglio del centro della fertilità di Emily che lascia inaspettatamente aperto sopra la borsa a vista d'occhio. Ma ovviamente le cose non finirebbero di certo qua, evitiamo totalmente di commentare e citare la chiamata Skype di Hanna e il suo capo Claudia. Quello che ci ha convinto è sicuramente l'inaspettato ritorno di Ella, la madre di Aria. Questo segnerebbe quindi la fine delle accuse nei confronti di Byron che ora sappiamo aver passato le notti nell'albergo con la sua ex. Ci è piaciuta meno Sara Harvey e la sua interpretazione, mentre l'idea della mappa che Spencer trova, notando che la stanza dove alloggia Sara è la stessa stanza che prima apparteneva a Charlotte, ci ha decisamente soddisfatto sotto molti punti di vista. Sappiamo infatti che è quell'alone di mistero che ci piace vedere nella serie, e queste quattro ragazze un po' Nancy Drew e un po' Serena Vanderwoodsen alle prese con le situazioni più illogiche.

Fondamentalmente nell'episodio succede poco. Divertentissima la scena di Hanna e Aria che cercano l'hard disk nascosto dalla madre all'interno dei cereali e nel frigorifero. In "Do Not Disturb" ci interessiamo più a quei momenti imbarazzanti dove vediamo la forzatura di una mano a lungo tenuta da Caleb a Spencer mentre imperterrita Hanna guarda il tutto considerandosi giustamente fuori luogo. Nel frattempo dopo il ritrovamento del telefono di Yvonne vediamo Caleb nei panni del tradizionale hacker, ma oltre a questo non si capisce perfettamente se l'intero appuntamento sia stato architettato o meno da Mona, che come al solito sembra esser ricomparsa brevemente solo per far confusione. L'effetto che ci diede quest'ultima quando era unita con le ragazze alla fine della scorsa stagione era decisamente molto più stimolante. Non si vede evoluzione di nessun tipo sotto questo punto di vista.

Aria in questo episodio continua ad essere molto impegnata nei vari misteri e fa team con Spencer: loro due insieme funzionano alla grande e ce lo ricordano definendosi team Sparia. Emily dopo aver donato i suoi ovuli scopre invece che la famiglia che ne avrebbe dovuto usufruire ha risolto in realtà in maniera naturale, e questo non può che spiazzarci soprattutto per la stupidità con cui il tutto viene gestito dagli autori, forse si sono fatti distrarre da un episodio di Shadowhunters. Ritorna anche Alison, in questo episodio meno antipatica del solito, che stringe i suoi legami principalmente con il dottor Rollins e con Emily. L'affinità tra le due è una di quelle cose che non si può assolutamente negare.

L'episodio si conclude con Caleb all'interno della rete che minaccia la sconosciuta presenza che tormenta le ragazze e con Aria scomparsa misteriosamente tra le pareti dell'ex Radley. Tra strani buchi che collegano stanze e assurde sparizioni nel giro di pochi istanti Pretty Little Liars non perde la sua formula più conosciuta, rendendo qualcosa troppo ridondante e a tratti decisamente trash, credenziali che nei primi episodi di questa 6B avevamo cominciato a dimenticare. A quanto pare non è così.

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