Pretty Little Liars 6x13, "The Gloves Are On": la recensione

Ecco la nostra recensione del tredicesimo episodio della sesta stagione di Pretty Little Liars, intitolato "The Gloves Are On"

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Spoiler Alert
Si dice che i fidanzati o gli ex-fidanzati delle amiche non si devono toccare. O almeno, questa è una delle di quelle "giuste" o "sbagliate" regole che oggi giorno è meglio rispettare per non finire in qualche guaio. Ma a quanto pare in Pretty Little Liars i guai sono all'ordine del giorno, e noi di questo siamo felici. Sennò che la guardiamo a fare?

Ma prima di arrivare a una delle scene più sconvolgenti dell'intera serie, almeno a livello di scompiglio relazionale tra i protagonisti, facciamo un passo indietro sulla situazione generale.

Tornano facce familiari a Rosewood: Melissa e Lucas. La prima come al solito dimostra di non avere nessuna utilità all'interno della vicenda, se non portare confusione generale. L'unica cosa buona la dice a Spencer dopo aver notato qualche atteggiamento d'intimità con Caleb, con una frase che difficilmente dimenticheremo: "so che sei abituata a fare la spesa nel carrello altrui". Ogni riferimento è puramente casuale. Lucas invece si dimostra essere cresciuto, ha un lavoro notevole, una Jaguar e il solito buon affetto per Hanna. Quest'ultima, la vera vincitrice morale dell'episodio, se ne approfitta subito e chiede al giovane ragazzo di essere l'alibi suo e delle ragazze.

Ciò che è successo quella notte continua a essere un problema non indifferente. Lorenzo, infatti, continua imperterrito a indagare e scopre che il video della sorveglianza di quella notte è stato cancellato. Sembra che le maggiori ripercussioni sulla vicenda le avrà Ashley, pur essendo stata sua figlia l'artefice del magheggio.

Ma questa è anche la puntata dei segreti rivelati, sebbene si faccia sempre fatica a capire quanto in realtà siano veri. La cosa piacevole stavolta riguarda gli autori, pare che abbiano bene in mente cosa fare. Questo non è un giudizio positivo, infatti bisogna ancora capire se lo stanno facendo bene. Ma almeno durante l'episodio non troviamo nuove domande bensì riceviamo nuove risposte. Sembra quindi ritornare intorno alle vicende quell'alone di mistero che stuzzicava lo spettatore nelle prime stagioni.

In primis scopriamo che Sara la stalker è rimasta bruciata durante la famosa sera della rivelazione di A, a causa di alcuni cavi elettrici. Questa è di certo una scena ai limiti del ridicolo: studiata malissimo, poco credibile e con un pathos pari a zero. Fortunatamente il pathos durante l'episodio ce lo fanno vivere durante una conversazione Hanna e Emily, dopo che quest'ultima viene beccata per sbaglio durante la sua iniezione giornaliera. Il reale mistero attorno a Emily interessa di meno, ma almeno non abbiamo dovuto aspettare mesi per capirci qualcosa di più. Sembra che quest'ultima durante il suo brutto periodo vissuto lontano da Rosewood, dovuto principalmente a causa della morte del padre, oltre ad aver abbandonato l'università e ad aver raccontato innumerevoli bugie a quella povera anima di Pam, sembra aver deciso di donare i suoi ovuli ad una famiglia bisognosa. Preferivamo di certo qualcosa di più elaborato, magari anche una malattia o qualcosa del genere. Anche solo per stimolare Shay Mitchell a provare in qualche modo a sforzarsi di più per recitare meglio. Hanna, la grande confidente di questa puntata, arriva a subirsi anche un sfogo da parte di Spencer; l'argomento della conversazione è ovviamente Caleb. In pochi secondi si finisce a guardare una scena imbarazzante, per loro, ma anche per lo spettatore, una scena ben costruita alla base di un discorso sincero, coraggioso e ben architettato in termini di sceneggiatura. Spencer più volte si è ritrovata nella situazione di puntare "casualmente" gli occhi sui fidanzati altrui, ma tuttora non si nota nessun aspetto malizioso nel suo atteggiamento e aver detto la verità senza aver agito alle spalle ce lo ha confermato. Un segno di maturità.

Per ora ci godiamo una serie che nonostante le molte buche prese nel corso degli anni sembra essere ritornata al suo classico splendore

Passando ad Aria, in questo episodio la vediamo dedicarsi completamente ad Ezra, preoccupandosi per lui, non riconoscendolo più, ma nonostante tutto arriva ad aiutarlo e a scrivere per lui qualche pezzo del suo nuovo libro, dopo che Ezra le lascia una bozza interessante ma ancora troppo incompleta da consegnare al capo Jillian.

Infine, ecco arrivare la scena madre dell'episodio, quella che mentre la si guarda si prova quasi il terrore di andare avanti. Non è una scena splatter bensì una scena d'amore. Si vedono due mani intrecciarsi caldamente, c'è un'atmosfera piacevole, qualche sospiro rimane a metà per l'imbarazzo e in più c'è qualche sguardo che mette in soggezione. I protagonisti della scena sono proprio Caleb e Spencer. Nonostante il primo critico paragrafo di questa recensione, la cosa importante da ammettere, a priori di cosa sia giusto o sbagliato e a priori di quello che vogliono i fan, è che tra i due risulta esserci chimica. Durerà qualche puntata? Sarà solo un modo per portare qualcosa di piccante all'interno dei nuovi episodi? La risposta non ce l'abbiamo ma per ora ci godiamo una serie che nonostante le molte buche prese nel corso degli anni sembra essere ritornata al suo classico splendore. E dopo la rivelazione non del tutto convincente di A, la corsa per la conquista di un parere positivo da parte della critica, ma soprattutto dei fan, non era affatto scontata. Ovviamente si parla dentro i limiti di una serie che ha già i suoi limiti e che va presa ogni volta per quello che è. Ma non si può negare che i quaranta tre minuti scorrono velocemente, senza troppi intoppi.

Per concludere, la scena più bella dell'episodio vede come protagonista Ezra, il quale viene messo alle strette dalle quattro ragazze senza alcun beneficio del dubbio riguardo gli eventi misteriosi attorno alla scomparsa di Charlotte. Ezra si ritrova costretto, oltre che a soffrire per la scomparsa della sua ex-ragazza, anche a non avere al suo fianco nessuno che possa supportarlo. Perché non c'è cosa più brutta di essere preso alle spalle, di essere umiliato e giudicato senza ricevere dalle persone che ami un minimo di rispetto e delicatezza. Buono il lavoro di Ian Harding sul personaggio.

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