Preacher 4x03 "Terrible Beauty": la recensione
Preacher è quel tipo di serie che può basare un intero episodio sui personaggi anziché sulla storia, ma non è questo il caso
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Dopo la breve parentesi in cui avevamo visto riunirsi il trio contro il Grail, la scrittura ha ancora una volta separato i protagonisti. Li seguiamo nei loro percorsi individuali, senza che nulla abbia un impatto sulla trama generale, almeno nell'arco dell'episodio. Jesse, ancora in viaggio per l'Australia, ricorda quanto avvenuto al Jesus de Sade, un luogo in cui avvengono fatti orribili. Vorrebbe salvare un bambino, entra nell'edificio, fa una strage, ma non serve a nulla. Peccato, perché la lunghissima schermaglia esagerata – più fumettosa del fumetto da cui proviene – ricorda un momento di Old Boy, ed è molto esaltante.
Qualche guizzo allora lo regala la coppia quasi inedita Santo degli Assassini e Eugene, in viaggio per andare da Jesse. Giocando per caso sul mood dell'episodio, anche Eugene sottolinea come viaggiare a piedi sia senza dubbio il modo più lento per raggiungere il proprio obiettivo. Dare qualche linea di dialogo in più al killer è una buona idea per renderlo più un personaggio e meno uno strumento narrativo, ma anche qui si tratta di una vicenda che non si integra bene con l'avanzamento della trama.