Preacher 3x08 "The Tom/Brady": la recensione

La recensione dell'ottavo episodio stagionale di Preacher

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Ormai in prossimità della fine, la terza stagione di Preacher è ormai lanciata, con tutte le sue storyline. È un groviglio di situazioni più o meno riuscite, ma che sono subentrate allo stallo della prima parte di stagione per costruire qualcosa di più netto e fluido. Ogni personaggio ha la propria trama, il proprio piccolo conflitto personale da risolvere, e Preacher ormai ha accumulato abbastanza mitologia e personaggi da permettersi di saltare da un punto all'altro, mandando comunque avanti la trama.

L'idea di fondo è sempre quella di giocare con il grottesco, mischiando sacro e profano. Qualcosa che vediamo palesemente nella storyline di Jesse. Starr non si mette del tutto in gioco, pur nel suo tentativo di uccidere l'Allfather. Un po' perché questo va contro i suoi principi morali, ma soprattutto perché ha una paura tremenda. Quindi toccherebbe a Jesse uccidere l'Allfather, ma la faccenda è, logicamente, più complicata del previsto. Deve esserlo, ed è anche per questo che perdoniamo alla serie l'occasione sprecata di piantare una pallottola in testa al capo del Graal, gesto che avrebbe messo fine a tutto.

La perdoniamo anche perché poi è seguita dalle intuizioni migliori della puntata. I cloni di Humperdoo che esplodono perché non riescono a contenere Genesis sono un'ottima idea, resa ancora più assurda dal cocktail di DNA dai nomi improbabili (uno di questi dà il titolo alla puntata) che devono rendere degno l'involucro. Infine il mix riesce, ma ancora una volta si tratta di un clone, che viene quindi fatto fuori. Sarà il vero Humperdoo a dover accogliere dentro di sé Genesis. Nella prossima puntata ci aspettiamo grandi eventi e il culmine dello scontro con i vertici del Graal.

Il resto dell'episodio viene equamente diviso tra gli eventi di Tulip e Cassidy, con la prima in missione per recuperare delle anime, e il secondo che infine scopre il doppiogioco di Eccarius. Eppure la scrittura trova anche il tempo di farci scoprire un lato più "debole" di Madame L'Angelle. Conoscente di vecchia data del Diavolo, la scopriamo molto incerta sul proprio futuro, e in particolare sulla minaccia rappresentata da Tulip. Chiede quindi a Satana di prenderla per lei. Di lì il coinvolgimento dell'Angelo della morte, che in effetti era rimasto da parte dopo essere stato introdotto.

C'è un filo sottile che collega tutti questi personaggi. Perfino Cassidy, con il rapimento di un membro del Graal, riesce ad essere tirato in mezzo e coinvolto. La storia dà la sensazione di andare avanti esattamente quando avrebbe dovuto, dopo una prima metà di stagione passata a ragionare su Angelville. L'episodio è veloce, ha un bel ritmo, è divertente.

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