Preacher 2x10 "Dirty Little Secret": la recensione

La recensione del decimo episodio stagionale di Preacher, intitolato Dirty Little Secret

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Spoiler Alert
Esiste, e l'avevamo già rilevato in passato, una sorta di filo rosso che lega inevitabilmente Preacher e American Gods. Probabilmente non nelle origini delle due opere, che peraltro non condividono nemmeno il medium di appartenenza, ma qualcosa che emerge naturalmente nel momento in cui entrambi gli adattamenti vedono la luce nello stesso periodo. Ancora stavolta ci troveremo di fronte a qualcosa che richiama in qualche modo una visione cristologica spogliata di ogni sacralità, ridotta alle sue componenti più profane e concrete, secondo un processo di “mortificazione” che se non lascia basiti – poi dipende dalla sensibilità di ognuno di noi – quantomeno sorprende.

Nell'universo di American Gods il valore della divinità trascende qualunque confine tra idolatria e fede. Esistono figure sovrannaturali che emergono secondo necessità e alle quali le persone si affidano dando loro potere. Nel mondo di Preacher il sovrannaturale esiste – ci sono i vampiri! – ma per quanto ne possiamo sapere è qualcosa di molto distinto dal rispetto che la figura di Gesù o il nome di Dio possono evocare, anche in una persona come Jesse Custer. Eppure, nel momento dell'incontro, ci sono molte somiglianze tra le varie versioni di Gesù invitate al party di Pasqua e questo lontanissimo discendente che mostra tutti i segni di secoli di incesto.

American Gods scardina il valore del sacro tramite la costruzione di una mitologia nascosta, quindi lo fa attivamente, secondo altri linguaggi. Preacher invece distrugge, dove e quando può, qualunque senso di rispetto. Lo fa giustamente essendo una serie che punta molto sul grottesco, e anche in questo caso non si smentisce. Il prologo con Gesù che trascorre i suoi ultimi momenti da persona libera facendo sesso con una donna sposata dice molto di ciò che vedremo nel resto della puntata. Il Papa si adegua ad una visione simile, e quanto al Grail, già conosciamo bene tramite Herr Starr il funzionamento dell'organizzazione e la sua, diciamo, assurdità di fondo.

Cassidy e Tulip vivono di riflesso tutto ciò, e in qualche modo riescono a favorire i piani dell'organizzazione che mira a isolare Jesse probabilmente per sfruttarne il potere. La decisione di riportare in vita il figlio di Cassidy si rivela la brutta idea che immaginavamo, e probabilmente finirà per creare ulteriore astio tra il vampiro e il prete. Quanto a Tulip, i suoi problemi sono quelli noti dopo la sconfitta del Santo, ai quali si aggiungono due vicini di casa pericolosi. Tulip sa badare a se stessa, ma anche nel suo caso stavolta la scrittura si concentra sulle debolezze e sulla costruzione di conflitti in ombra destinati a esplodere prima della fine della stagione, ormai prossima.

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