Preacher 2x09 "Puzzle Piece": la recensione

Jesse e gli altri affrontano la minaccia di Herr Starr nel nono episodio della stagione di Preacher

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Spoiler Alert
Anche Puzzle Piece, come moltissimi episodi visti in precedenza quest'anno in Preacher, lancia una serie di indizi e riferimenti al passato di Jesse Custer. Si tratta di situazioni sempre più forti: un nome, un rumore di sottofondo dal passato, ora addirittura un flashback fondamentale, che ci racconta la morte di suo padre. Raccontare questi momenti non è solo un diversivo che serve ad anticipare sviluppi ed approfondimenti futuri, ma è anche quella soluzione narrativa che permette di staccare l'attenzione da ciò che accade in primo piano per concentrarsi sulle motivazioni scatenanti. E costruire, magari, un empatia che non sempre riusciamo a provare verso Jesse e gli altri.

Il pastore torna ancora una volta sulla scomparsa di Dio, sostenendo la necessità di trovarlo perché la presenza divina dà forma e struttura al mondo. Ciò ci potrebbe spingere a credere che una convinzione di questo tipo si applica ad una persona che non ha altri appoggi, o almeno questo è quello che possiamo ricavare dalla scrittura del personaggio di Jesse. Che funziona nonostante tutto, così come nonostante tutto funzionano Tulip e Cassidy. L'appartamento a New Orleans è una gabbia, e il trio vi si trova rinchiuso, pronto a resistere agli attacchi di Herr Starr.

L'uomo va all'attacco con i suoi uomini, e solo le facoltà dei personaggi, compreso il figlio di Cassidy, permettono loro di sopravvivere. Tulip corteggia la morte, continuando a farsi sparare addosso, Cassidy dona invece la vita, o qualcosa che le somiglia quantomeno, facendo diventare suo figlio un vampiro. Ma l'impressione è che niente di tutto questo sia una vera risposta al malessere che i personaggi vivono. Che lo stesso Herr Starr vive, anche se è difficile interpretare in qualunque modo i suoi atteggiamenti più che bizzarri.

Infine, l'uomo richiama l'attacco dei suoi uomini. Lo ritroveremo insieme a Jesse alcuni giorni dopo, pronti a discutere di qualcosa che forse ha a che fare con il cognome di Jesse e con il suo passato. L'episodio in sé è più grottesco del solito, e molto dipende dal fatto che la nemesi in questo caso ha di per sé un atteggiamento indecifrabile, che sposa in pieno l'assurdità di tutto il resto. Ne è un esempio la scena con la figlia del governatore della Louisiana, in cui anche Herr Starr, come Jesse, accarezza l'idea del piacere di un comando che basta a se stesso.

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