Preacher 2x08 "Holes": la recensione
C'è frustrazione e rabbia nei percorsi dei protagonisti di Preacher nell'ottavo episodio della stagione, intitolato Holes
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La storyline investigativa dell'episodio in fondo si risolve in un nulla di fatto. Jesse prende il DVD con il provino per il ruolo di Dio e lo porta in uno store dove forse qualcuno potrebbe aiutarlo a rintracciare il numero di serie della pistola, “come accade nei telefilm”. In conclusione il tentativo non serve a nulla, e rimane anzi la doppia frustrazione nel momento in cui, sul bordo del dischetto, leggiamo Grail Industries. Si tratta della stessa azienda che avevamo sentito nominare poche scene prima con uno spot alle spalle di Jesse, la stessa di cui si è parlato in Damsels.
Ampio spazio viene riservato anche a Eugene, che dopo il pestaggio di Hitler ha nettamente cambiato atteggiamento. L'anomalia che riguarda la sua presenza tra i dannati viene tuttavia a galla, e basta poco a individuarlo. Ciò conduce ad un nuovo tipo di pena, che non si limita a mettere in loop il momento più tragico della propria vita, ma modifica quel frangente, mostrando ciò che sarebbe potuto essere e rovinando anche quello. La sensazione comunque è che la costruzione del momento con Tracy e Jesse non sia un parto delle guardie infernali, quanto qualcosa che scaturisce dalla mente stessa di Eugene, qualcosa che è frutto dei suoi timori, della sua rabbia e, anche nel suo caso, della sua frustrazione.