Preacher 2x05 "Dallas": la recensione

Preacher interrompe il buon cammino visto finora nella stagione con un episodio sottotono

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Spoiler Alert
Un episodio come Dallas appare assolutamente normale in un contesto televisivo che non ha il minimo problema a prendersi i suoi tempi, i suoi rischi, a giocare con le aspettative. Anzi, ci aspettiamo molti episodi flashback come questo nel futuro di Preacher. Ci sarà tempo per approfondire la giovinezza di Jesse, quella di Tulip, ma anche i trascorsi di Cassidy, che qui accenna di essere stato ricco un tempo. Molto c'è da raccontare, sia in termini di passato, che in termini di futuro. Un futuro che appare quantomeno confuso, date le molte strade che la serie della AMC può intraprendere.

L'episodio in sé non è malvagio. Ha un buon finale, qualche momento di confronto azzeccato e in generale un tema intorno al quale ruota l'intera puntata. Ma è anche vero che, in linea di principio, bloccare coscientemente la trama per quaranta minuti con qualcosa che avrebbe potuto, e forse dovuto, rimanere sullo sfondo, non è il modo migliore per costruire solidità in una serie che finora ha avuto molto stile, ma meno contenuto. C'è un grande flashback che racconta l'ultima fase del rapporto tra Jesse e Tulip. Sembrano usciti da un mondo parallelo, altri vestiti, altri rapporti, altre capigliature.

C'è un'idea di maturità che viene ribaltata continuamente fino ad una certa rivelazione. E in generale questo concetto di sincerità lega il passato e il presente. Jesse vorrebbe fidarsi di Tulip e Cassidy, ma viene tradito, qualcuno gli mente guardandolo in faccia. Ciò spinge il personaggio su un sentiero di perdizione, forse sull'abuso di quel potere di Genesis che proprio forza le altre persone a far cadere ogni maschera e, tra le altre cose, a dire la verità. Soprattutto, rimane il coraggio di raccontare personaggi tutt'altro che simpatici. Cassidy è il compagnone simpatico che ci piace vedere in giro, ma che in cinque episodi è rimasto un po' alle corde. D'altra parte è difficile empatizzare con Jesse o con Tulip.

Per questo attendiamo con ansia qualche buon flashback, quello sì ben piazzato, sui loro trascorsi personali e su ciò che li ha resi così. E speriamo di vederli quanto prima, per poter familiarizzare più in fretta con la loro vita. Dallas è un episodio che ha il pregio di durare poco, ma ha anche il difetto di perdere tutta quella intensità raccolta negli episodi precedenti. Una piccola caduta che viene solo in parte riscattata dal solito arrivo del killer nel finale.

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