Preacher 2x04 "Viktor": la recensione
La recensione del quarto episodio di Preacher, intitolato Viktor: la seconda stagione continua a funzionare
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Viktor, titolo dell'episodio di Preacher, si riferisce al misterioso uomo sulle tracce di Tulip. Presenza sfuggente nello scorso episodio, qui assume contorni reali. Le sue motivazioni rimangono celate per tutta la puntata, e solo nella battuta finale viene rivelato un particolare importante. C'è tutto un passato da scoprire, ma ciò che rimane allora è la prospettiva sugli eventi per come ci viene raccontata da Jesse Custer. La sequenza finale in cui si introduce nella proprietà dell'uomo utilizzando la Voce, e fregandosene di attirare così il killer, è molto intensa. La regia fa un ulteriore passo avanti nel confronto violento – sempre in maniera creativa – con il “macellaio” della tenuta. La scrittura si inventa un paio di cuffie (“Upton Girl”) indossate dall'uomo per inibire il potere di Jesse, e la scena può ferocemente svilupparsi.
L'assenza di Dio deve diventare presenza di qualcos'altro, ed è così che Jesse cerca di rintracciare l'attore che lo interpretava. Lo sviluppo della vicenda è surreale anche per gli standard della serie (o forse no). Comprende un'apparizione di Frankie Muniz nei panni di se stesso, un agente a cui viene fatto credere che Jesse e Cassidy stanno gestendo il casting per Game of Thrones, un provino che culmina con l'uccisione dell'attore, che potrà essere sfruttato dall'aldilà. L'episodio è divertente, scorrevole, strambo al punto giusto. Sta funzionando bene questa seconda stagione di Preacher.