Preacher 1x03 "The Possibilities": la recensione

La recensione del terzo episodio di Preacher: la serie della AMC conferma il suo stile particolare

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Spoiler Alert
The Possibilities. Difficile immaginare un titolo più azzeccato ripensando a ciò che Preacher ci ha fatto vedere, e non vedere, nei suoi primi tre episodi. Seth Rogen e Evan Goldberg, di fronte ad un adattamento impossibile, hanno inevitabilmente modificato la storia e ragionato sull'approccio migliore. Potevano optare per una storia ad archi narrativi, e forse infine questa prima stagione si rivelerà così, eppure fino ad ora la sensazione è un'altra. L'idea di trovarsi di fronte ad una serie che non risparmia niente per il futuro, sottraendo ciò che può dal presente. Si spingono in avanti i personaggi piuttosto che la storia, piccole apparizioni che potrebbero indispettire i non lettori fanno capolino qua e là. Il ritmo, questa settimana, si abbassa.

In particolare molto ruota intorno al rapporto tra Jesse e Tulip. La loro condizione particolare staziona sul dubbio tra l'agire e l'attesa, e saranno le nuove facoltà del prete a spingerlo verso una certa decisione. In realtà, tra dialoghi, false partenze, momenti più statici, non c'è molto di nuovo. Tulip si conferma per il personaggio duro e freddo quale è, ma dietro tutto rimane una persona che probabilmente è dovuta passare attraverso esperienze tremende per arrivare dov'è. Dall'altro lato rimane Jesse, che è sempre più consapevole dei propri poteri sul prossimo. Ci penserà Donny, l'uomo umiliato poco tempo prima, a spingerlo al limite, testando i modi in cui lo straordinario potere rischia di prendere il controllo sulle sue decisioni.

Ritmi lenti, piccoli tocchi di scrittura che lasciano intravedere un universo intero che si agita sotto – e molto sopra – la superficie. Ci penserà il riuscitissimo Cassidy di Gilgun a dare un tono più alto ad ogni scena in cui è presente, con alcune uscite ora grottesche ora semplicemente spassose (Justin Bieber!). Ma in generale Preacher è una serie che non ha trovato una direzione precisa da prendere. O forse è proprio questa: un lento, metodico avanzare della trama che offre più dubbi che certezze e, a questo punto, si fa legittimamente difficile da seguire.

C'è il passato di Jesse e Tulip, con la vendetta verso un certo Carlos, ma anche i vampiri che danno la caccia a Cassidy, e poi i due emissari del "Governo" che vogliono intrappolare i poteri di Jesse. Ma c'è anche l'intera comunità, con Odin Quinncannon, che si diverte ad ascoltare le urla dei maiali macellati. Ancora di meno sapremo di un uomo in giacca bianca che appare per pochi secondi in un cinema, per non parlare del pistolero che abbiamo visto nella cold open del secondo episodio. Tutta questa è una precisa scelta stilistica e, al di là di qualche ripetitività di troppo nel rapporto tra Jesse e Tulip (gli interpreti funzionano, ma manca un po' di chimica), funziona. Con episodi da un'ora sarebbe stato un altro discorso, ma finora questi quaranta minuti polverosi e misteriosi ci soddisfano ampiamente.

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