Preacher 1x01 "Pilot": la recensione

Arriva l'attesa trasposizione di Preacher firmata da Seth Rogen e Evan Goldberg: il fumetto cult di Garth Ennis arriva sulla AMC con un pilot da promuovere

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Spoiler Alert
Blasfemia, violenza, e un divertimento quasi sadico nel fare a pezzi l'ipocrisia del politicamente corretto e la falsità delle istituzioni e dei simboli. Questo in poche parole – ma c'è altro ovviamente – era Preacher, fumetto cult degli anni '90 creato da Garth Ennis e disegnato da Steven Dillon. Trasportarlo così com'era su un network, per quanto uno via cavo come AMC, era impresa difficile: l'adattamento e le modifiche sono inevitabili, i compromessi no. Una lezione che Evan Goldberg e Seth Rogen, sviluppatori della serie, sembrano aver appreso bene, e potrebbe averli indirizzati sulla giusta strada il fallimento di Constantine, altra serie tratta da un fumetto di culto, che era arrivata tra mille critiche in una versione fin troppo edulcorata sulla NBC. Alla loro prima incursione in tv dopo dieci anni di collaborazione al cinema, i due produttori riescono quindi a convincere con un pilot non eccezionale, ma da promuovere.

Siamo nel Texas più profondo che si possa immaginare. Strade polverose, degrado, bifolchi violenti, non un segno di speranza per chi lo cerca. Non fa eccezione la chiesa del posto, con il suo predicatore poco ortodosso. Jesse Custer ha un passato a cui sfuggire, un presente nel quale non riesce a inserirsi, un futuro che non può nemmeno immaginare. Ad Annville, questo piccolo paesino dimenticato da Dio – l'espressione non è casuale – arrivano intanto nuove facce: quella di Tulip, donna d'azione, ex di Jesse, e quella dell'irlandese Cassidy, che presto dimostra delle doti sovrannaturali. Strani fenomeni si verificano intanto nel mondo, una luce bianca (di natura divina? Eppure proviene dallo spazio... ) entra nel corpo dei predicatori di ogni tipo, senza distinzione alcuna tra sacro e profano. Annville si prepara a diventare il centro del mondo.

Ogni personaggio, e altri ne arriveranno, ha un background che dovrebbe garantire molto materiale da sviluppare

Tutti i temi che abbiamo elencato all'inizio Preacher li riprende nell'ora di cui si compone il pilot. Suggerisce spunti qua e là, gioca sulla parodia (una morte celebre che fa sorridere), calca la mano sulla violenza, ma sempre sdrammatizzando i toni, ora con un effetto splatter ora con una regia più dinamica e scene d'azione più costruite. Nonostante questi momenti di follia controllata, il pilot sceneggiato da Sam Catlin (Breaking Bad) funziona perché nasconde nelle maglie dell'intreccio vari momenti tipici che fanno di quest'ora una vera e propria introduzione ai personaggi e a questo mondo. Ci saranno tre distinti momenti in cui Jesse, Tulip e Cassidy vengono definiti nelle loro caratteristiche principali, quindi due incontri inevitabili sulla via e infine la grande chiusura con monologo finale che ci dà le indicazioni su ciò che vedremo.

C'è un buon lavoro sulle atmosfere e sui personaggi secondari, tra i quali spicca senza dubbio lo sfigurato Eugene Root, figlio dello sceriffo locale che, in un tentativo di suicidio, ha finito per sfregiarsi terribilmente (il soprannome Arseface dice tutto). I cambiamenti rispetto al materiale originale ci sono e sono evidenti, non fosse altro per il fatto che tutto l'episodio è una grande premessa ad un evento che nella serie era più immediato. La sensazione inoltre è che nei dieci episodi della stagione non dovremmo allontanarci dalla cittadina, quando invece il fumetto cambiava spesso location. Rimane poi il cambiamento molto evidente sulla fisicità, ma anche sul carattere, di Tulip.

C'è molto da vedere e da scoprire. Ogni personaggio, e altri ne arriveranno, ha un background che dovrebbe garantire molto materiale da sviluppare, senza contare la mitologia che andrà necessariamente esplorata. Buona prova del cast – anche qui, colpisce Ian Colletti – nel quale spicca un Joseph Gilgun che ha qualcosa dei personaggi interpretati in This is England e Misfits. Un esordio da promuovere, tantissime possibilità per il futuro e curiosità per il proseguimento della serie.

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