Powerless 1x03: "Sinking Day", la recensione
La nostra recensione del terzo episodio della prima stagione di Powerless, intitolato "Sinking Day"
L’arrivo della nuova direttrice sembra aver decisamente giovato alla Wayne Security di Charm City: le vendite e i ricavi sono infatti in crescita. Purtroppo, però, non è ancora abbastanza: nonostante una maggiore ottimizzazione del lavoro e una crescente armonia all’interno del team, l’incontentabile e un po’ fanfarone Van Wayne non è ancora riuscito a raggiungere i suoi obiettivi: essere promosso e trasferito a Gotham City e dimostrare di non essere la “pecora nera” della sua prestigiosa famiglia. Le cose sembrano precipitare vertiginosamente quando un importante cliente come la Ace Chemicals rompe lo storico sodalizio con le industrie Wayne. Emily quindi pensa bene di cercare di stringere un proficuo accordo con gli abitanti della città sottomarina di Atlantide, in occasione di una importante ricorrenza come quella del Sinking Day (il “Giorno dell’Affondamento”): la trattativa non si rivelerà facile, ma giocando di squadra e sfruttando il potenziale di tutti – persino quello di Van – potrebbe davvero esserci una possibilità.
Davvero inaspettatamente – e nonostante il termine “affondamento”, “naufragio” presente nel titolo – il terzo episodio di Powerless si rivela essere il migliore capitolo della serie TV andato in onda sinora, in grado di risollevare sensibilmente lo show portandolo su buoni livelli. In Sinking Day funziona praticamente tutto, ed era ora che si trovasse una “quadra” che riuscisse a sfruttare il potenziale di Powerless.
Anche il cambio alla regia, con Chandrasekhar che prende il posto di Marc Buckland – che aveva diretto i primi due brutti episodi – consente a questo show di trovare un’oramai inattesa brillantezza e originalità. In Sinking Day, in sostanza, è davvero tutto più dinamico e frizzante – specie il montaggio – tanto da far diventare la visione un momento di puro e piacevole intrattenimento.
Originali anche i riferimenti alla vasta continuity dell’Universo DC a fumetti: dalla colorata cultura di Atlantide, al fatto che le vasche di acido della Ace Chemicals siano uno dei maggiori fattori che portano alla nascita di nuovi villain – chiaro riferimento alla genesi di Joker – sino all’introduzione di un bizzarro (ma nuovo) supereroe, ogni rimando alla grande realtà narrativa della DC Comics appare finalmente consono, e non vistosamente forzato come visto in precedenza.
Se si vuole davvero dar vita a una sitcom targata DC è sicuramente questo il modo giusto per farlo, e speriamo vivamente che si continui in questa direzione.