Powerless 1x03: "Sinking Day", la recensione

La nostra recensione del terzo episodio della prima stagione di Powerless, intitolato "Sinking Day"

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Spoiler Alert
Il terzo episodio della prima stagione di Powerless, intitolato Sinking Day e diretto da Jay Chandrasekhar, vede Emily e la sua squadra di Sviluppo e Ricerca della Wayne Security provare a cercare un nuovo, grosso cliente dopo aver perduto un importante partner commerciale, mentre Van Wayne prova a conquistare finalmente il rispetto di suo padre. Nel frattempo, un nuovo dipendente dell’azienda sembra nascondere un segreto, e avere una doppia vita come supereroe.

L’arrivo della nuova direttrice sembra aver decisamente giovato alla Wayne Security di Charm City: le vendite e i ricavi sono infatti in crescita. Purtroppo, però, non è ancora abbastanza: nonostante una maggiore ottimizzazione del lavoro e una crescente armonia all’interno del team, l’incontentabile e un po’ fanfarone Van Wayne non è ancora riuscito a raggiungere i suoi obiettivi: essere promosso e trasferito a Gotham City e dimostrare di non essere la “pecora nera” della sua prestigiosa famiglia. Le cose sembrano precipitare vertiginosamente quando un importante cliente come la Ace Chemicals rompe lo storico sodalizio con le industrie Wayne. Emily quindi pensa bene di cercare di stringere un proficuo accordo con gli abitanti della città sottomarina di Atlantide, in occasione di una importante ricorrenza come quella del Sinking Day (il “Giorno dell’Affondamento”): la trattativa non si rivelerà facile, ma giocando di squadra e sfruttando il potenziale di tutti – persino quello di Van – potrebbe davvero esserci una possibilità.

Nel frattempo, Ron, Teddy e Jackie iniziano a sospettare che il nuovo arrivato in azienda, Alex, sia in realtà il nuovo supereroe vestito da gladiatore apparso da quale tempo a Charm City, che si è già reso protagonista di diverse epiche gesta.

Davvero inaspettatamente – e nonostante il termine “affondamento”, “naufragio” presente nel titolo – il terzo episodio di Powerless si rivela essere il migliore capitolo della serie TV andato in onda sinora, in grado di risollevare sensibilmente lo show portandolo su buoni livelli. In Sinking Day funziona praticamente tutto, ed era ora che si trovasse una “quadra” che riuscisse a sfruttare il potenziale di Powerless.

Abbandonata ogni forzatura e tentativo di connettere questa storia alla mitologia dietro al personaggio di Batman – un “carro” che da sempre tira tantissimo – questo terzo episodio riesce a proporre una storia interessante e soprattutto divertente guardando alla città d’origine di un altro supereroe dell’Universo DC – Aquaman – e regalando momenti e dialoghi ben scritti, con gag originali e spassose, e una più equilibrata e coerente caratterizzazione dei personaggi, tra i quali finalmente spicca il Van Wayne interpretato dal bravo Alan Tudyk, finalmente libero di dimostrare le sue qualità recitative senza dover recitare uno squallido e macchiettistico copione. Anche l’introduzione di una duplice storyline – la prima legata alle trattative con gli atlantidei, la seconda al mistero dietro al nuovo supereroe cittadino – si rivela azzeccata: con diversi filoni narrativi in spiegamento, ogni personaggio trova armoniosamente il suo spazio.

Anche il cambio alla regia, con Chandrasekhar che prende il posto di Marc Buckland – che aveva diretto i primi due brutti episodi – consente a questo show di trovare un’oramai inattesa brillantezza e originalità. In Sinking Day, in sostanza, è davvero tutto più dinamico e frizzante – specie il montaggio – tanto da far diventare la visione un momento di puro e piacevole intrattenimento.

Originali anche i riferimenti alla vasta continuity dell’Universo DC a fumetti: dalla colorata cultura di Atlantide, al fatto che le vasche di acido della Ace Chemicals siano uno dei maggiori fattori che portano alla nascita di nuovi villain – chiaro riferimento alla genesi di Joker – sino all’introduzione di un bizzarro (ma nuovo) supereroe, ogni rimando alla grande realtà narrativa della DC Comics appare finalmente consono, e non vistosamente forzato come visto in precedenza.

Se si vuole davvero dar vita a una sitcom targata DC è sicuramente questo il modo giusto per farlo, e speriamo vivamente che si continui in questa direzione.

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