Powerless 1x01: "Wayne or Lose", la recensione

La nostra recensione del pilot della nuova serie Powerless, ambientata nell'Universo DC Comics

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Spoiler Alert
Powerless, nuova serie TV sviluppata da Ben Queen ispirata ai fumetti DC Comics, ha fatto il suo esordio sul canale americano NBC, con la messa in onda del primo episodio della prima stagione, intitolato Wayne or Lose e diretto da Marc Buckland. Pur svolgendosi in un universo narrativo nel quale operano personaggi come Batman e Superman, questo show non ha nulla a che fare con quelli del cosiddetto Arrowverse della The CW (Arrow, The Flash, Legends of Tomorrow e Supergirl), né con Gotham, ed è dunque da intendersi come ambientato in una realtà indipendente e a sé stante. Powerless rappresenta inoltre la prima vera e propria comedy formato sitcom che si svolge nell'Universo DC.

La storia presentataci nel pilot della serie si svolge nella città nota come Charm City - una voluta pallida imitazione di Gotham City - e ha per protagonista la giovane e determinata Emily Locke, recentemente assunta come direttrice del Dipartimento Ricerca e Sviluppo della Wayne Security, una sussidiaria della più nota Wayne Enterprises, che si occupa di dar vita a nuove invenzioni che possano facilitare la vita e la sicurezza dei comuni cittadini di un mondo - forse esageratamente - popolato di supereroi e supercriminali, quotidianamente protagonisti di epiche battaglie che spesso distruggono città e scuotono, talvolta letteralmente, la Terra.

In un mondo nel quale ci sono eroi in grado di volare, dotati di super forza, più veloci della luce, con anelli in grado di produrre costrutti di luce solida, la vita dei "comuni mortali" è sempre più a rischio, e troppo spesso è una variabile insignificante nell'ambito di una grande equazione. Dopo anni di geniali e funzionali invenzioni, come l'antidoto alla micidiale Tossina del Joker - oggi iniettabile come una siringa di insulina per diabetici - la Wayne Security, guidata da Van Wayne - cugino del più celebre Bruce - è sull'orlo del fallimento e oramai prossima alla chiusura, surclassata dalla LexCorp. Toccherà proprio a Emily provare a invertire le sorti dell'azienda, galvanizzando il suo (frustrato e sgangherato) team di inventori e ricercatori, e provando a dar vita dopo molto tempo a un'invenzione efficace per salvaguardare la vita di coloro che sono nati senza poteri, appunto i "powerless".

Nonostante molta diffidenza iniziale, derivante anche dalla tiepida presentazione di una versione preliminare pilot di Powerless alla scorsa edizione del San Diego Comic-Con International, il primo episodio della serie TV ha proposto un prodotto sufficientemente originale e abbastanza divertente, con protagonisti personaggi ben caratterizzati, anche se a tratti stereotipati e 'macchiettìstici'.

La scrittura dell'episodio è sostanzialmente equilibrata, lascia il giusto spazio all'umorismo e a gag che la maggior parte delle volte si rivelano funzionali e in un minutaggio esiguo - come il format delle sitcom impone - riesce a dare una presentazione esaustiva dei personaggi principali della storia. La regia si rivela molto accademica, ma senza particolari pecche, mentre appena sufficienti si dimostrano gli effetti speciali e i costumi dei supereroi e criminali che fanno un cammeo in questo primo capitolo della storia.

Discretamente convincente l'interpretazione di Vanessa Hudgens, evidentemente desiderosa di non essere più ricordata come "quella di High School Musical" e di dimostrare di essere un'attrice valida e credibile - e forse per questo infonde un po' troppa verve nella sua interpretazione, che risulta a tratti forzata. Le varie interpretazioni del cast di supporto sono senza infamia né lode - ognuno si dimostra capace di svolgere il suo compito - e tra queste spicca sicuramente quella del bravo Alan Tudyk, in grado di impersonare con simpatia e carisma Van, il cugino di Bruce Wayne alias Batman - che è una presenza ricorrente nella storia, pur non presenziando fisicamente - nonché vera e propria "pecora nera" della prestigiosa famiglia gothamita.

I produttori e sceneggiatori di Powerless giocano molto, in modo ammiccante, con i personaggi e la grande mitologia dei fumetti DC Comics, e in questo senso i riferimenti e gli easter eggs non mancano, a partire proprio dai titoli di testa della serie - molto belli e originali - che ripropongono alcune delle copertine storiche dei comics della casa editrice americana, come il primo numero di Action Comics, con la camera che glissa sul supereroe protagonista - ci sono un po' tutti, da Batman, a Superman, a Wonder Woman, a Flash, a Lanterna Verde - zoomando simpaticamente sui personaggi umani realmente presenti - e spesso terrorizzati - su queste copertine: il risultato finale è molto simpatico.

Anche se i "pezzi grossi" dei fumetti DC non appaiono in questo episodio - resta da vedere se lo faranno in seguito - nel pilot sono presenti alcuni personaggi minori, come l'eroina Crimson Fox, e i villain Jack O'Lantern e Starro (il grosso alieno viola a forma di stella marina che attacca la città della protagonista nelle battute iniziali). Altri riferimenti all'Universo DC sono rilevabili nel corso della prima scena, quando un uomo è impegnato a leggere una copia del fittizio Charm City News sulla cui prima pagina, nei titoli, c'è un chiaro riferimento al personaggio di Lex Luthor - che in questa realtà narrativa è il "Presidente Eletto", così come nella saga President Luthor - e alla città di Metropolis, così come più avanti si accenna a Joker e al suo letale veleno. Nei fumetti DC non è invece mai apparsa Charm City - creazione originale dello show - mentre si intravede, in un poster, la più celebre Gotham e la sua iconica Wayne Tower, sede principale delle Wayne Enterprises.

A conti fatti, il primo episodio di Powerless è un discreto prodotto di mero intrattenimento, che sa divertire moderatamente e non scade mai nel banale. Resta però da vedere quanto uno show di questo tipo possa reggere nel medio-lungo termine, e in questo senso non siamo particolarmente ottimisti: probabile che il livello qualitativo possa crescere progressivamente nel prosieguo della storia, ma è altrettanto realistico che possa avvenire il contrario.

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