Pose 2x07, "Blow": la recensione

Il nuovo episodio di Pose si distacca dallo sperimentalismo delle puntate precedente per riprendere le fila di un racconto più corale

Condividi
Spoiler Alert
Guardando Blow, settimo episodio della seconda stagione di Pose, si potrebbe avere una sorta di bizzarra sensazione di déjà-vu: rispetto alla narrazione sperimentale delle ultime puntate - si pensi alle apparizioni del fantasma di Candy (Angela Ross) o alla visione in ospedale di Pray Tell (Billy Porter) - torniamo qui a una struttura più tradizionale, aggiornando le trame in corso senza focalizzarci necessariamente solo su un personaggio alla volta. I conflitti centrali dell'episodio toccano infatti tutti i protagonisti in modi diversi e stratificati: è finito il tempo di gloria derivato dall'esplosione di Vogue di Madonna, Blanca (MJ Rodriguez) ha vinto la sua battaglia contro Frederica (Patti LuPone) almeno sul piano legale e le diagnosi di HIV continuano ad avere un impatto devastante sulla comunità.

Pray Tell e Blanca radunano Lulu (Hailie Sahar), Ricky (Dyllón Burnside) e Damon (Ryan Jamaal Swain), ridotti tutti e tre ai minimi termini dal punto di vista personale e professionale. Lulu è devastata dalla perdita di Candy, mentre la carriera nel ballo dei due ex innamorati sembra affrontare una curva discendente. Il progetto in cui vengono coinvolti per risvegliare le loro assopite coscienze è legato ad Act Up!, associazione che promuove il sesso sicuro, e prevede di avvolgere la casa di Frederica con un preservativo gigante. L'impresa ha successo e offre uno spunto di riflessione su come Pose sembri impegnarsi, nel caso del personaggio di Frederica, a voler dipingere omofobia e razzismo più come ridicoli spauracchi spunti di comicità che come mostri terrificanti.

Tuttavia, questo nuovo arco narrativo di Pose non si trincera dietro un ottimismo favolistico e del tutto irreale, al contrario di quanto fatto talvolta nella prima stagione: ne è un perfetto esempio la gestione della trama legata ad Angel (Indya Moore) e Lil Papi (Angel Bismark Curiel). I due ragazzi, sulla scia dell'entusiasmo per l'ingaggio di Angel in un'importante campagna pubblicitaria, sniffano cocaina durante un party, rischiando di restare entrambi vittime di una pericolosa dipendenza. In più, il finale dell'episodio ci mostra il fotografo molestatore di Angel tornare in scena, autore del servizio fotografico che la ragazza si trova a dover fare. Tra i molti ostacoli che Pose ha posto sul cammino dei propri protagonisti, quelli che Angel sta fronteggiando sono forse i più pericolosi, proprio perché subdolamente nascosti dietro la patina glamour della realizzazione professionale.

È ammirevole, in quest'ottica, come la serie riesca a conciliare gli speranzosi discorsi di Blanca sul lottare per concretizzare i propri sogni e la fedeltà alle radici storiche dell'epoca in cui la vicenda si svolge. Per quanto sia rivoluzionaria nel suo approccio entusiasta e lontano dal patetismo di tanti racconti legati alla comunità lgbt, Pose non è un fantasy: i suoi eroi non vinceranno sempre le loro battaglie, perché il mondo in cui vivono guerreggia strenuamente contro di loro. A ribadire quest'alternanza di chiaroscuri non c'è solo la "caduta" di Angel, ma anche e soprattutto l'inattesa diagnosi di sieropositività ricevuta da Ricky.

Fino a oggi, Ricky è quasi sempre stato un'ombra del più centrale personaggio di Damon, ma Blow sembra voler mettere le cose in chiaro e portarlo finalmente in primo piano in virtù della tragica crepa insinuatasi a minare la sua naturale allegria. Dalla sua reazione alla diagnosi emerge tutta l'incredulità di chi non ha mai preso in esame che una malattia del genere potesse colpirlo. Fortunatamente, Pray Tell è lì a confortarlo, e vediamo nel loro nascente legame una solidarietà che non dubitiamo possa dare nuova linfa vitale al personaggio di Ricky, oltre a offrire un'ennesima dimostrazione di quanto siano profonde le relazioni tra i protagonisti in questo show. Le dinamiche di Pose trascendono la famiglia, l'amicizia e il romanticismo in una sorta di fusione mutevole di tutti e tre gli elementi. Sopra ogni altra cosa, la serie di Ryan Murphy promuove un senso viscerale della parola comunità, ed è questo che costituisce l'anima pulsante di un episodio come Blow.

Correlati con Pose

Continua a leggere su BadTaste