Pose 2x02, "Worth It": la recensione

Nel secondo episodio di questa stagione, Pose esalta Blanca come madre, come eventuale imprenditrice e come simbolo di rivalsa di una comunità reietta

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Spoiler Alert
Sin dal proprio esordio, Pose ha abituato il pubblico a fronteggiare le problematiche dell'integrazione addolcite da uno strato di apparente leggerezza e rutilanza visuale. Non fa eccezione Worth It, secondo episodio di questa nuova stagione che ha fatto da subito intuire una più marcata matrice politica e sociale. In una delle prime scene, vediamo Angel (Indya Moore) imporre a Blanca (MJ Rodriguez) un radicale cambio di look, atto a valorizzarla e a farle ottenere un contratto d'affitto per un locale ove allestire il proprio salone d'estetista. Una scena banale nella sua semplicità quotidiana, che cela tuttavia un dramma: la necessità di nascondere la transessualità di Blanca, facendola passare per una donna "regolare" anche agli occhi di chi, come la ricca Frederica Norman (Patti LuPone), vorrebbe riqualificare il quartiere per far passeggiare tranquille le bianche signore dell'alta società.

Nel panorama televisivo attuale, solo Pose riesce a offrire allo spettatore una scena come questa. Solo in Pose possiamo assistere a un dialogo come quello tra Angel e Blanca, in cui quest'ultima ricorda alla figlioccia cosa voglia dire essere cacciata dai negozi d'abbigliamento perché riconosciuta come trans. Non siamo di fronte a una serie con personaggi transessuali che operano in funzione di una storia eteronormativa. Questi personaggi sono il fulcro della narrazione, sono il cuore pulsante della trama, e sono qui al centro di una scena ben scritta tra due donne trans di colore. Non c'è nessun altro nella stanza. È un momento speciale, che sottolinea le differenze tra Angel e Blanca, le sfumature di privilegio che esistono all'interno delle loro identità. Le loro esperienze sono diverse, e tra i meriti di Pose emerge la capacità di differenziare i propri protagonisti in modo del tutto naturale.

Parallelamente, la serie dà però segni di debolezza quando si tratta di Elektra (Dominique Jackson), reiterando il senso di esagerazione già emerso nel primo episodio di questa stagione. Per quanto le reazioni eccessive della donna siano il chiaro prodromo alla fondazione di una casa nuova di zecca, la gestione psicologica del personaggio appare sciattamente lontana dalla sensibile raffinatezza degli altri protagonisti di Pose. Va dato però atto alla serie di aver impregnato la sequenza del reclutamento delle nuove leve da parte di Elektra di un surrealismo piacevolmente pop, con le coloratissime scritte in sovrimpressione che ci presentano i futuri membri della House of Wintour.

Il punto più debole dell'episodio grava però tutto sulle spalle di Ricky (Dyllón Burnside) e Damon (Ryan Jamaal Swain), il cui ricongiungimento coincide con una drammatica rottura. L'ombra del tradimento aleggia sul capo di Ricky, presunto adultero, e Damon si arrovella roso dal dubbio. Le premesse lascerebbero presagire un chiarimento su questo fronte, ma la serie non sembra volerci mai dare un motivo valido per pensare che Ricky stia mentendo. Alla fine dei giochi, Damon finisce per rompere col fidanzato per motivi ben diversi da quelli legati a un eventuale adulterio: confessa di sentire il bisogno di amarsi prima di amare chiunque altro; è troppo giovane per essere totalmente assorbito da una relazione. Solo in ultima analisi, pensa che Ricky l'abbia davvero tradito. Le prime due ragioni sono decisamente avvincenti e un'ottima premessa per l'evoluzione di Damon, ma l'approdo è goffo e incoerente. In aggiunta, lasciare a mezz'aria lo spettro del tradimento sembra del tutto immotivato, oltre che superfluo ai fini della storia che Pose sta costruendo.

Malgrado la confusione di base, la storia tra Ricky e Damon dà origine alla scena più bella di Worth It. A seguito della scoperta che i suoi due protetti continuano a fare sesso senza prendere precauzioni, Blanca riflette con Pray Tell sui tragici metodi con cui la società porta i giovani gay di colore a svalutare la propria vita. È una conversazione che va al di là di ciò che siamo abituati a vedere in televisione, e raggiunge il suo apice emotivo quando Blanca rivela alla sua famiglia di avere l'AIDS. MJ Rodriguez si mantiene mirabilmente in equilibrio in una scena che poteva facilmente precipitare nel ricattatorio, ma Pose ribadisce la propria filosofia: la dignità di Blanca non viene intaccata da questo momento di dolore, ma viene anzi esaltata nella sua statuaria resilienza e nell'assennata severità con cui svolge il suo ruolo di madre, mentre i flashback contrappongono la ragazza insicura che era alla donna agguerrita che conosciamo oggi.

Uno dei punti di forza della serie è il modo in cui fa assurgere Blanca, una donna transessuale di colore sieropositiva, a eroe della propria storia senza mai scivolare nel patetismo di maniera. Tremiamo nel vederla sancire un accordo con Frederica senza firmare alcun contratto, affidando il tutto a una stretta di mano; è, ancora una volta, la manifestazione coerente del candore della nostra protagonista. L'entusiasmo di Blanca la porta fin troppo spesso a perdere di vista il cinismo del mondo, a dispetto delle tremende esperienze vissute in passato: Pray Tell (Billy Porter) si fa nuovamente grillo parlante per cercare di riportarla alla realtà, suggerendole come non possa venire nulla di buono da un accordo non scritto con una snob caucasica sprezzante nei confronti della comunità lgbt.

Le preoccupazioni di Pray si dimostrano presto fondate: non appena scopre l'identità anagrafica di Blanca, Frederica provvede a mandare suo figlio a minacciare l'affittuaria. Ma la storia non può certo finire così: Blanca non lascia che i suoi sogni vengano demoliti tanto facilmente, e decide di combattere. Non solo per se stessa, non solo per la sua famiglia, ma per tutta quella porzione di umanità reietta e respinta, costretta a rubare vestiti nei negozi per non essere cacciata dai camerini. Il fatto che l'episodio si concluda con Pray Tell che celebra il coraggio dell'amica nella sala da ballo, congratulandosi per il suo radioso inizio come imprenditrice, sottolinea le priorità drammaturgiche di Pose. È una serie che sostiene e lotta con i propri personaggi: vuole lasciarli vivere, lavorare e posare, come la voce di Pray Tell ci ricorda all'inizio di ogni puntata.

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