Pose 2x01, "Acting Up": la recensione

Nella première della seconda stagione, Pose dimostra di essere maturata e di essere pronta ad affrontare tematiche più mature e politiche

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Spoiler Alert
Mettendo da parte qualche lustrino e parte della briosa leggerezza che aveva caratterizzato il suo primo arco di episodi, Pose torna sul piccolo schermo con Acting Up, che preannuncia una stagione più gravosa in termini di tematiche e avvenimenti. Sin dal titolo, che rievoca l'invito all'azione invocato dai manifestanti determinati a far sentire la propria voce sul fronte della lotta all'AIDS, la serie di Ryan Murphy sembra infatti volersi ergere con rinnovata convinzione a difesa delle minoranze che ha scelto come protagoniste delle proprie storyline: reietti della società perché malati, perché di colore, perché omosessuali, perché transessuali, perché donne. Sono tante le declinazioni della discriminazione, e Pose stavolta sceglie di aprire il sipario su un'isola desolata, cimitero di vittime falciate da un morbo troppo a lungo ignorato.

Sono passati tre anni dal trionfale finale della prima stagione, pregno di un ottimismo balsamico e pacificatore; tre anni in cui, a giudicare da quanto vediamo in Acting Up, non molto sembra essere cambiato nelle dinamiche interpersonali tra i protagonisti. Blanca (MJ Rodriguez) monitora il suo stato di salute, che sta irrimediabilmente peggiorando sotto il peso dell'HIV; al centro dei suoi pensieri, tuttavia, non c'è la frustrazione per una morte giovane che s'avvicina con passo inesorabile, ma la preoccupazione di lasciare "orfani" i suoi protetti della House Evangelista. In quest'ottica, tenta di togliere Angel (Indya Moore) dalla strada una volta per tutte, spingendola a tentare la carriera di modella: tentativo che porta la giovane a scontrarsi con la dura realtà del mondo della moda, costringendola a umilianti scatti pur di ottenere uno shooting gratuito da parte di un laido fotografo.

Tutto è bene quel che finisce bene? Forse, perché - riferito l'abuso a Lil Papi (Angel Bismark Curiel) - il molestatore viene debitamente punito e Angel supera le due prime fasi selettive per il concorso Fres Faces 1990. La vendetta ci dà una certa soddisfazione, ma ciò che conta maggiormente è il modo in cui Pose riesce a mantenere solida la dignità di Angel, anche quando il fotografo cerca di strappargliela. Il suo primo piano durante gli scatti estorti è una delle inquadrature più potenti finora proposte dalla serie. Cosa le riserverà il futuro, ce lo riveleranno i prossimi episodi; Pose è stata, finora, abbastanza indulgente con i propri protagonisti, intenzionata a ripristinare - laddove possibile - un senso di meritocratica giustizia, cui sembra fare eccezione solo la piaga dell'AIDS, cieca assassina che riduce gli individui a corpi, i corpi a cadaveri e i cadaveri a numeri dipinti su bare rozze, impilate una sull'altra.

In questo senso, ogni scena di ballo è un promemoria della potenza vitale cui la comunità protagonista della serie si riunisce per celebrare la propria umanità. È uno spettacolo, ma è anche una rivoluzione. Come dice Pray Tell (Billy Porter), non è semplicemente "una scena". Le scene di ballo in Pose sono spesso il cuore pulsante della serie. In Acting Up, una di quelle scene da ballo presenta il climax emotivo dell'episodio, creando quello che apparentemente sarà uno dei conflitti interni tra i personaggi principali in questa stagione, quando Pray Tell esplode contro Elektra (Dominique Jackson) per non aver preso parte alla protesta contro la chiesa. I personaggi di Pose stanno diventando più maturi e, di conseguenza, anche più impegnati socialmente, e questi momenti radicano questo spettacolo nella sua storia e presentano anche uno sguardo molto sfumato sull'attivismo e le intersezioni tra identità e politica.

Anche che il personale è politico, e non è certo un caso che Elektra scelga di vestire i panni di Maria Antonietta, tradizionalmente associata a un'idea di snobismo del tutto indifferente alle problematiche dei più deboli. Tuttavia, il resto delle scene in cui Elektra è coinvolta sono il punto debole di Acting Up. C'è la vaga sensazione che Pose non sappia bene come gestire Elektra in questo momento: la natura organica e viscerale della discussione con Pray Tell nella ballroom non collide con la forzata esplosione di rabbia durante la cena. La reazione di Elektra è decisamente esagerata e facilmente interpretabile come una necessità di far procedere la storia in una determinata direzione, senza però concedersi un più approfondito lavoro sul personaggio.

Il personaggio di Judy (Sandra Bernhard) assurge a un nuovo livello d'importanza: oltre a essere infermiera, Judy è anche un membro attivo di ACT UP, movimento fondato nel 1987 e tuttora esistente. Ancora una volta, Pose sta preparando un corso chiaro per la sua seconda stagione, introducendo attraverso Judy la realtà politica della lotta all'AIDS, approfondendo le divisioni all'interno della comunità LGBTQ in modo intelligente e illuminante. Si tratta di un microcosmo resiliente e attivo, ma con precise gerarchie al suo interno. I ricchi omosessuali bianchi possono permettersi farmaci per rallentare la progressione del virus, e Pray Tell è inizialmente convinto che ACT UP sia solo un gruppo di privilegiati finché Judy non gli dimostra il contrario.

In questa première, Pose riesce a trovare il giusto equilibrio tra realismo e ottimismo, incarnati al meglio dal personaggio di Blanca. Il moto di speranza suscitato in lei dall'uscita di Vogue di Madonna suona teneramente ingenuo, ma è perfettamente comprensibile se inserito in un contesto ostile verso i transessuali come quello dei primi anni '90. Pray Tell mette in guardia Blanca, sottolineando come il "mainstream" adotti l'arte e la cultura delle nicchie marginalizzate senza realmente amplificarne la voce. Tuttavia, Pose è ben lungi dal voler biasimare Blanca per il suo idealismo, e ne celebra sinceramente lo spirito entusiasta, accostandolo alle valide preoccupazioni sollevate da Pray Tell. Nella zona grigia che separa i loro due punti di vista, è lì che vive la miglior essenza della serie targata FX.

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