Pose 2x01, "Acting Up": la recensione
Nella première della seconda stagione, Pose dimostra di essere maturata e di essere pronta ad affrontare tematiche più mature e politiche
Sono passati tre anni dal trionfale finale della prima stagione, pregno di un ottimismo balsamico e pacificatore; tre anni in cui, a giudicare da quanto vediamo in Acting Up, non molto sembra essere cambiato nelle dinamiche interpersonali tra i protagonisti. Blanca (MJ Rodriguez) monitora il suo stato di salute, che sta irrimediabilmente peggiorando sotto il peso dell'HIV; al centro dei suoi pensieri, tuttavia, non c'è la frustrazione per una morte giovane che s'avvicina con passo inesorabile, ma la preoccupazione di lasciare "orfani" i suoi protetti della House Evangelista. In quest'ottica, tenta di togliere Angel (Indya Moore) dalla strada una volta per tutte, spingendola a tentare la carriera di modella: tentativo che porta la giovane a scontrarsi con la dura realtà del mondo della moda, costringendola a umilianti scatti pur di ottenere uno shooting gratuito da parte di un laido fotografo.
In questo senso, ogni scena di ballo è un promemoria della potenza vitale cui la comunità protagonista della serie si riunisce per celebrare la propria umanità. È uno spettacolo, ma è anche una rivoluzione. Come dice Pray Tell (Billy Porter), non è semplicemente "una scena". Le scene di ballo in Pose sono spesso il cuore pulsante della serie. In Acting Up, una di quelle scene da ballo presenta il climax emotivo dell'episodio, creando quello che apparentemente sarà uno dei conflitti interni tra i personaggi principali in questa stagione, quando Pray Tell esplode contro Elektra (Dominique Jackson) per non aver preso parte alla protesta contro la chiesa. I personaggi di Pose stanno diventando più maturi e, di conseguenza, anche più impegnati socialmente, e questi momenti radicano questo spettacolo nella sua storia e presentano anche uno sguardo molto sfumato sull'attivismo e le intersezioni tra identità e politica.
Il personaggio di Judy (Sandra Bernhard) assurge a un nuovo livello d'importanza: oltre a essere infermiera, Judy è anche un membro attivo di ACT UP, movimento fondato nel 1987 e tuttora esistente. Ancora una volta, Pose sta preparando un corso chiaro per la sua seconda stagione, introducendo attraverso Judy la realtà politica della lotta all'AIDS, approfondendo le divisioni all'interno della comunità LGBTQ in modo intelligente e illuminante. Si tratta di un microcosmo resiliente e attivo, ma con precise gerarchie al suo interno. I ricchi omosessuali bianchi possono permettersi farmaci per rallentare la progressione del virus, e Pray Tell è inizialmente convinto che ACT UP sia solo un gruppo di privilegiati finché Judy non gli dimostra il contrario.
In questa première, Pose riesce a trovare il giusto equilibrio tra realismo e ottimismo, incarnati al meglio dal personaggio di Blanca. Il moto di speranza suscitato in lei dall'uscita di Vogue di Madonna suona teneramente ingenuo, ma è perfettamente comprensibile se inserito in un contesto ostile verso i transessuali come quello dei primi anni '90. Pray Tell mette in guardia Blanca, sottolineando come il "mainstream" adotti l'arte e la cultura delle nicchie marginalizzate senza realmente amplificarne la voce. Tuttavia, Pose è ben lungi dal voler biasimare Blanca per il suo idealismo, e ne celebra sinceramente lo spirito entusiasta, accostandolo alle valide preoccupazioni sollevate da Pray Tell. Nella zona grigia che separa i loro due punti di vista, è lì che vive la miglior essenza della serie targata FX.