Pose 1x03, "Giving and Receiving": la recensione
Il terzo episodio di Pose rallenta il ritmo in concomitanza con i buoni sentimenti che il Natale porta con sé, in contrasto con una mesta realtà
La menzogna e il crollo delle illusioni sono le due grandi tematiche interne a Giving and Receiving, a partire dalla necessità da parte di Blanca di mantenere il riserbo con i figli sulla propria condizione di sieropositiva per passare attraverso gli aneddoti infantili, scritti secondo regole da manuale melodrammatico. Scoprire che Babbo Natale non esiste è, per un bambino, tragico tanto quanto essere picchiato per aver rubato un paio di fulgide scarpe rosse; eppure, sembra dirci Pose, l'inganno prosegue anche una volta aperti gli occhi sul mondo adulto, e infierisce sulla nostra coscienza con sferzate ancor più dolorose.
Una visita provvidenziale - e provolona - di Matt (James Van Der Beek) alla frustrata sposa di Stan basta a spostare l'ago della bilancia dell'uomo verso il focolare domestico, lontano - per poco, lo sappiamo - dalle esotiche tentazioni incarnate dalla bella Angel. Alla giovane non resta che cercare conforto nelle braccia di mamma Blanca, riconfermato angelo di Pose, che elargisce doni alla famiglia che si è scelta a suo rischio e pericolo. "È diverso essere una madre che sceglie i suoi figli, dobbiamo fare i conti con i nostri errori e con quelli della madre biologica; non abbiamo il beneficio della lavagna pulita", dice la protagonista a Helena (Charlayne Woodard), severa ma giusta insegnante di danza di Damon.
Rispetto alle prime due puntate di Pose, questo terzo episodio compie una frenata in termini di ritmo e si propone d'indagare più a fondo nella psicologia dei propri personaggi; la storia procede con una lentezza che rispecchia, in un certo senso, l'ovattato clima di festività in cui essa è calata. L'effetto finale è un segmento gradevole ma lattiginoso, fin troppo schiavo delle proprie mielosità per calamitare realmente l'attenzione del pubblico; giunti alla vigilia di metà stagione, l'identità della serie FX è ormai ben definita e non ci aspettiamo che muti da una settimana all'altra, ma che prosegua con festosa gaiezza nell'ombra di schemi narrativi più tradizionali e prevedibili che mai, centellinando con furbizia buoni sentimenti e disturbanti meschinità.