Polvere di Vetro, la recensione

Abbiamo recensito per voi Polvere di Vetro, graphic novel di Marcello Quintanilha

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Polvere di vetro, anteprima 04

Vista da fuori, la vita di Rosangela sembra perfetta. Nata in una famiglia borghese, ha trovato in suo marito Mario l’uomo che le ha offerto la possibilità di emanciparsi. Oggi è una dentista affermata, madre di due splendidi bambini, che vive in una prestigiosa località balneare brasiliana, all'interno di un appartamento di oltre trecento metri quadri, e può permettersi di guardare tutti dall’alto al basso grazie alla sua consolidata condizione socioeconomica. Un’esistenza dorata che tutti sognano, dunque, con cui riscattare sacrifici e privazioni giovanili e che rappresenta soprattutto la rivalsa definitiva sulla cugina Daniele, una ragazza dal vissuto drammatico, segnato dai problemi con l’alcol del padre e da un divorzio. Proprio lei, da sempre, rappresenta una rivale per l’affermazione di Rosangela a causa della sua bellezza e del suo sorriso, che perdurano nonostante le numerose batoste subite.

A distanza di anni, l’equilibrio cristallizzatosi tra le due donne si rompe quando Rosangela viene a conoscenza di un particolare della vita privata di Daniele: da quel momento, un perverso meccanismo entra in funzione spingendola verso scelte radicali e dolorose, a prima vista del tutto inspiegabili.

Ha così inizio il viaggio in una psiche contorta che è il fulcro di Polvere di Vetro, graphic novel di Marcello Quintanilha pubblicata originariamente nel 2015 e giunta da poche settimane in Italia grazie a Edizioni BD. Dopo le intense emozioni di Tungsteno (recentemente adattato per il Cinema), l’autore brasiliano realizza un’opera dalla medesima potenza emotiva ma a tratti decisamente più estrema, che preferisce indirizzare la propria attenzione sulla componente psicologica dei personaggi. Rosangela su tutti.

Sì, perché Polvere di Vetro segue da vicino il percorso di crescita che caratterizza la vita della donna, guidato da due voci narranti esterne che dibattono evidenziandone le contraddizioni; in particolare, cosa possa spingerla ad abbandonare l’amore, i figli e la carriera per inseguire un falso mito di libertà fatto di sesso occasionale, droga e solitudine.

Polvere di vetro, anteprima 03

Privata dei suoi beni e dei suoi affetti, Rosangela deve affrontare tutti i demoni e le paure occultati per anni dietro l’immagine patinata della sua famiglia. Il volto pulito della società brasiliana nasconde in realtà la vacuità di un’esistenza votata al guadagno, alla speculazione e all’apparenza.

Acuto osservatore dell’animo umano, Quintanilha porta avanti la sua analisi della società contemporanea con un’opera cruda che mette a nudo tanto l’anima delle sue creazioni quanto le brutture dell'attualità. Dalla coralità di Tungsteno si passa a un racconto più intimo che coinvolge il lettore per il suo modo di trasmettere le ansie, le paure e le sensazioni della protagonista: grazie a soluzioni a effetto, il suo malessere fisico e mentale diventa tangibile e ne avvertiamo la presenza lungo tutto il volume. Una volta immersi nel torrenziale flusso di coscienza di Polvere di Vetro, è arduo non restare segnati dal travaglio di Rosangela.

Da sottolineare l’importante evoluzione del disegnatore brasiliano: il taglio cinematografico che ha caratterizzato Tungsteno qui lascia spazio a una maggiore cura della regia, rivolta prevalentemente all’enfatizzazione delle sfumature emotive della vicenda. Ogni pagina è densa di vignette, con primi piani carichi di espressività in cui sublimare le schegge impazzite dei pensieri di Rosangela. Il cambiamento è tanto evidente quanto riuscito: merito di un Quintanilha in grande spolvero, capace di dimostrare tutta la sua versatilità.

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