Polina, la recensione
Polina di Bastien Vivés racconta la storia di una ragazza che sogna di diventare una ballerina
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
La protagonista è ispirata a Polina Semionova, diventata prima ballerina del Teatro dell'Opera di Stato a Berlino quando aveva solo 17 anni: una delle più giovani a ottenere questo titolo. La Polina del fumetto è una ragazza che dedica tutto il suo tempo allo studio della danza classica, arrivando a studiare in una delle accademie più prestigiose della nazione. Qui viene notata da Boujinski, insegnante e coreografo che viene colpito dalle sue potenzialità e, nonostante la tecnica imperfetta, le propone di lavorare con lui a un assolo di sua creazione.
Abbiamo visto diversi film e telefilm incentrati sul sogno di chi vuole sfondare nel mondo della danza, ma Polina racconta la situazione reale nel modo più schietto possibile, abbandonando la facile attrattiva di opere motivazionali o eccessivamente melodrammatiche. È una rappresentazione quanto mai completa delle opportunità e degli ostacoli che un'aspirante ballerina professionista si trova davanti nel suo ambiente. La protagonista effettua un percorso di carriera realistico e atipico, e dopo la lettura nasce la curiosità di scoprire quanto di questo racconto corrisponda alla vita della sua eponima nel mondo reale e quanto invece sia frutto di finzione.
Purtroppo questo non è un elemento da cui si può prescindere in un volume incentrato sulla danza, che avrebbe di certo giovato della presenza di un disegnatore in grado di ricreare al meglio la figura di una ballerina, almeno quanto riesce a fare in maniera pregevole la sceneggiatura.