Pokémon UNITE è il MOBA per tutti, forse non proprio per tutti | Recensione

Pokémon UNITE è un MOBA divertente, leggero, colorato e soprattutto accessibile, ma sotto tutto questo si nasconde più di qualche ombra

R2, R2, L1, R2, sinistra, giù, destra, su, sinistra, giù, destra, su.


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Attualmente disponibile su Nintendo Switch, e in arrivo a settembre anche su dispositivi mobile Android e iOS, Pokémon UNITE è entrato a gamba tesa nell'apparente saturo mondo dei MOBA, andando a infilarsi in una zona d'ombra spesso trascurata dagli sviluppatori. Pokémon UNITE, infatti, non è a tutti i costi il titolo adatto per chi mastica MOBA da decenni, né desidera esserlo, ma propone un'apertura verso i neofiti, con una semplificazione generale di tutte le meccaniche tipiche dei Multiplayer Online Battle Arena, verso i casual gamer, e ovviamente verso i fan dei mostriciattoli tascabili giapponesi. Il risultato è una ricetta a prova di bomba, o almeno solo all'apparenza, perché sotto la carrozzeria colorata e scintillante di Pokémon UNITE si nasconde qualche giuntura raffazzonata di quelle che stanno in piedi per miracolo, e che - se non aggiustate per tempo - potrebbero minare il successo del gioco sulla lunga distanza. Ma procediamo per gradi.

Pokémon UNITE

Per coloro che non avessero mai sentito parlare del gioco, Pokémon UNITE è un MOBA in piena regola, e per coloro che non avessero mai sentito parlare di un MOBA, stiamo parlando di titoli multiplayer online in cui ci i giocatori si sfidano in grosse arene piene di obiettivi secondari e principali per raggiungere un unico scopo, la vittoria finale. Anche UNITE, quindi, non sfugge alle regole del genere, con una mappa divisa nelle classiche tre corsie, top, mid e bot, e con una sorta di giungla che un po' coincide con la midlane, un po' spazia in verticale da nord a sud nella parte centrale della mappa. Sono anche presenti i classici buff, sottoforma di Pokémon selvatici da catturare per ottenere bonus specifici, così come le creature in grado di ribaltare la partita, ad esempio lo Zapdos che appare a due minuti dalla fine o i Rotom della toplane che, se presi per tempo, costituiscono un buon vantaggio per pushare la corsia.

"Restare a guardia del proprio canestro cura i Pokémon in difesa di una grossa percentuale di HP"In tutto questo, il gioco lascia da parte le care e "vecchie" torri per sostituirle con degli innocui canestri, in cui schiacciare stile NBA tutte le Pokéball accumulate uccidendo Pokémon selvatici o avversari troppo scoperti, rubandogliele. Questo sistema, tanto semplice quando efficace, richiede al team (composto da 5 lottatori per lato) di essere molto più attento a quando difendere e quando attaccare, anche perché restare a guardia del proprio canestro cura i Pokémon in difesa di una grossa percentuale di HP al secondo, rendendo difficile - se non quasi impossibile - l'assalto a testa bassa dell'esagitato di turno.

È richiesta quindi un'ottima coordinazione tra i cinque mostriciattoli del team, ostacolata purtroppo dalla struttura stessa di Nintendo Switch e dai pochi ping a disposizione per i giocatori. Se la cosa non rappresenta un vero problema nelle partite for fun, però, lo è nelle competitive, dove quasi quasi conviene presentarsi in solitaria al cancelletto di partenza per non trovarsi contro un gruppo di premade che magari giocano nella stessa stanza o che, comunque, sono decisamente più organizzati di voi e dei vostri amici dalle semplici pretese.

Pokémon UNITE

Detto questo, per cominciare al meglio una partita, un po' come dopo una sana colazione, sono fondamentali due aspetti da tenere a mente per assemblare il team: i tipi di Pokémon da avere in squadra, che si dividono in Attaccante, Velocista, Versatile, Difensore e Supporto (immaginiamo che il ruolo di ogni mostriciattolo sia intuibile da sé), e il tipo di oggetto assegnato a ogni creatura. Questi oggetti possono essere di supporto al gameplay, come pozioni, aumento di attacco o velocità, per esempio, attivabili in partita dopo un cooldown di una trentina di secondi, oppure oggetti che formano la build vera e propria (se così può essere definita) di ogni Pokémon. Questi oggetti - se ne possono assegnare tre a ogni Pokémon - riportano un livello che spazia da 1 a 20, e possono essere potenziati grazie a delle monete ottenibili tramite le missioni giornaliere (o grazie al denaro reale). E qui notiamo il primo grande, grandissimo problema di Pokémon UNITE, quello che lo stacca con violenza dalla nomea di free-to-play tanto sventolata da The Pokémon Company e TiMi Studios e lo affaccia più volentieri a un free-to-start o addirittura, senza paura, a un pay-to-win. Quantomeno sul breve periodo.

"I Pokémon in meta si distinguono a occhio nudo e, per ora, sono poco più di mezza dozzina"È innegabile, infatti, che in uno scontro diretto tra due Pokémon identici (esempio: Charizard contro Charizard) i quali montano gli stessi tre oggetti, il Pokémon a uscirne vincitore è quello che ha la carta di credito più gonfia. Semplice statistica. E lo scenario non è nemmeno così inverosimile, visto che gli strumenti utili si contano sulle dita di una mano (con lo stesso set ci montate un Zeraora che è Velocista così come un Ninetales che è Attaccante, per dire) e i Pokémon in meta si distinguono a occhio nudo e, anche lì, sono poco più di mezza dozzina, per ora. Per chiudere questi paragrafi degni di un vecchio brontolone che i MOBA li sviscerava quando i top player di adesso con i riflessi di Novak Djokovic in overdose di RedBull erano ancora alle elementari, aggiungiamo che - oltre alla mancanza di una build degna di questo nome, per semplificare le meccaniche del gioco - gli sviluppatori hanno cercato di compensare con una scelta doppia riguardo gli attacchi da montare sui Pokémon, con la poca astuzia, passatecelo, di trovare due valide alternative per ogni creatura, rendendo quindi la scelta delle mosse da potenziare praticamente a senso unico. Anche qui, un impoverimento della profondità di gioco che potrebbe far venire presto a noia sia i vecchi brontoloni che coloro i quali, una volta capite le basi del gioco, cercheranno (forse inevitabilmente) un sistema di personalizzazione più attivo.

Pokémon UNITE

Queste criticità di cui abbiamo parlato, però, vengono limate almeno in parte dalla scelta degli sviluppatori di rendere Pokémon UNITE un titolo estremamente accessibile, con partite a tempo, da 10 minuti, e non a obiettivo, con una playlist di Partite Veloci da 5 minuti in arene più strette e dalle regole sempre differenti, da un sistema di ricompense scarno ma che - almeno - mette nelle mani dei nuovi arrivati come minimo un Pokémon per ruolo, permettendo inoltre di testare i mostriciattoli in rotazione gratuita. Dal punto di vista tecnico, infine, UNITE regge bene a 60 fps con la Nintendo Switch sia in docked che in portabilità, subendo solamente qualche attimo di lag ogni tanto dovuto quasi certamente all'alto numero di accessi ai server in questi primi giorni di lancio.

È innegabile, insomma, che il fascino dei Pokémon, probabilmente uno dei brand più forti e impattanti di sempre (togliete pure il "probabilmente", ndr) faccia fare buon visto a cattivo gioco riguardo alcune lacune e scelte di design di TPC e TiMi, ma è anche vero che ogni corda ben tesa, anche la più robusta, prima o poi si spezza se tirata con troppa violenza. Non è questo il caso, c'è da dirlo: siamo appena agli inizi di un percorso che, siamo pronti a scommetterci, durerà parecchio, e riponiamo la nostra fiducia negli sviluppatori affinché si affrettino a mettere le mani su quello che è a tutti gli effetti un meccanismo quasi ben oliato. Basta qualche ritocco, qualche ripensata coraggiosa e il gioco è davvero fatto.

Pokémon UNITE

E sarebbe sciocco non farlo, perché Pokémon UNITE si presenta benissimo, è accogliente e caloroso, divertente, leggero, colorato e soprattutto accessibile, che è un po' la parola chiave di queste mille e più parole utilizzate per parlarvi del gioco. Tutti valori aggiunti che, mescolati alle cose che ci hanno fatto storcere il naso (e di cui abbiamo ampiamente discusso) si riflettono nel voto che troverete a fondo pagina non come un vago numero per dare un valore richiesto alla prima pelle di un nuovo MOBA, ma come augurio che le cose possano effettivamente migliorare da qui a pochi mesi, perché ne vale la pena. Prendete queste righe, questa recensione, come una non-recensione, come l'avvio di un percorso che porterà gli appassionati di Pokémon a catturarli tutti e a sbatterli in quei fo**uti canestri.

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