Pokémon Super Mystery Dungeon, la recensione
Quando i Pokémon si danno al dungeon crawling: la recensione di Pokémon Super Mystery Dungeon
Le premesse ludiche e narrative ormai consolidate nel corso dei vari episodi non sono cambiate, ancora una volta impersoneremo un bambino trasformato misteriosamente in Pokémon e catapultato in un mondo abitato non da umani, ma da sole creature; questa volta gli abitanti di questo curioso mondo parallelo sono stati tramutati in pietra da una misteriosa maledizione e toccherà a noi spezzarla, aiutati dal nostro fedele partner, sempre al nostro fianco, e da tutti i Pocket Monsters che riusciremo a reclutare, formando quindi un party che può contare un massimo di quattro componenti. Possiamo in fase di creazione del nostro alter ego scegliere tra ben 20 Pokémon, i 18 starter delle sei generazioni sinora rappresentate più Pikachu e Railou. La scelta, novità interessante, viene saggiamente indirizzata attraverso un curioso test di personalità al termine del quale viene suggerita la creatura a noi più affine, lasciando però la libertà di poter prendere una decisione diversa sia per quanto riguarda il nostro alter ego che per il partner.
Una volta entrati nel vivo dell’azione, Pokémon Super Mystery Dungeon non si discosta poi molto dalle traiettorie tracciate dai prequel; la nostra principale occupazione, dopo una fase di preamboli e tutorial sin troppo lenta e tediosa, sarà esplorare i numerosissimi dungeon generati proceduralmente, essendo liberi di farlo sia nell’ordine previsto dal gioco, completando cosi la main quest, sia svariando liberamente, puntando a raccogliere tutti (ma proprio tutti) i Pokémon esistenti. In termini di combat system e meccaniche di gioco le novità sono dunque poche e ragionate, e fanno il paio con quanto di già collaudato esistente. I dungeon sono generati casualmente, disponendo in modo inedito e ad ogni nuovo ingresso nemici, trappole, item e quant’altro; ci si muove lungo una sorta di scacchiera e se si riesce a scorgere il nemico, sempre visibile ed evitabile sulla mappa, lo si può avvicinare furtivamente non tanto per sorprenderlo, quanto per avere una panoramica precedente al combattimento delle debolezze e degli attacchi super efficaci. Così come nella serie principale una volta ingaggiato il combattimento potremo scegliere tra quattro attacchi capaci tanto di infliggere danno fisico quanto di alterare gli status avversari e degli alleati, in una rigorosa successione a turni dello scontro.
"la nostra principale occupazione sarà esplorare i numerosissimi dungeon generati proceduralmente"[caption id="attachment_150517" align="aligncenter" width="400"] Pokémon Super Mystery Dungeon - screenshot[/caption]
La vera novità di rilievo di Pokémon Super Mystery Dungeon è l’Intersfera, interessante innovazione che ben si sposa con le ambizioni enciclopediche dell’ultima fatica di Spike Chunsoft rispetto alla saga tutta. Altro non è che una sorta di social network in game grazie al quale è possibile tracciare e catturare tutti i 720 Pokémon della saga. Catturandone uno questo verrà inserito nell’Intersfera, proprio come se aggiungessimo un amico su Facebook, e attraverso esso sbloccheremo info relative a tre creature a lui immediatamente connessi. Saremo cosi in grado non solo di localizzarli, ma anche di capire quale sfida occorrerà superare per farli nostri, che si tratti di salvarli, batterli in duello o recuperare qualche particolare oggetto. Questa introduzione è indubbiamente avvincente e accattivante, specialmente per chi ha sposato la filosofia di fondo dell’universo Pokémon, per la quale è la cattura di tutte le amabili creature il vero richiamo all’acquisto del titolo e all’avventura, filosofia che ne incarna la vera natura e che qui viene declinata tramite uno sforzo davvero ammirevole.
A limitare le ambizioni del titolo contribuiscono una serie di difetti strutturali da sempre presenti nella serie e non del tutto risolti; Pokémon Super Mystery Dungeon soffre di vistosi problemi di ritmo, boss troppo ostici e frustranti da affrontare fanno il paio con un peregrinare per dungeon che risulta ben presto tedioso e poco stimolante. Ogni volta che l’avventura sembra sul punto di prendere il volo, una certa ripetitività e una difficoltà poco bilanciata ne affossano le possibilità. Tuttavia, è indubbio che i fan del genere, e dei Pokémon in generale, ameranno senza dubbio il titolo anche grazie a una grafica nel complesso davvero ben fatta, che gratificherà ancora di più i maniaci del collezionismo pronti a lanciarsi in questa ambiziosa sfida.