Players, la recensione
Caso raro di commedia romantica che riesce a lasciare il segno, Players intrattiene e propone personaggi sfaccettati
La nostra recensione di Players, commedia romantica disponibile su Netflix
Mackenzie è una giovane giornalista che si occupa di sport locale, sempre a rischio licenziamento a causa dei tagli di personale all'ordine del giorno nel suo settore. In redazione, ha stretto amicizia con alcuni colleghi, con cui ha creato un affiatato gruppo. Inizialmente impegnata solo in avventura di una notte, cambia prospettiva quando incontra per caso l'affascinante Nick (Tom Ellis), collega rinomato che si occupa di esteri. Innamorandosene follemente, lo ritiene l'uomo giusto per qualcosa di più e chiede aiuto ai suoi amici per mettere a punto un'elaborata tattica di conquista.
È proprio il modo in cui queste due dimensioni si specchiano a dare il senso della storia: le "scadenze" nell'amore e quelle negli articoli da consegnare, credere in se stessi sul versante privato e su quello professionale. Alle radici di tutto c'è anche un percorso di consapevolezza e maturazione della protagonista, qui reso in modo graduale e motivato. Non c'è bisogno di esplicitare fin da subito un tema, una morale, per giustificare la propria esistenza, per emerge nel dibattito pubblico. Players è prima di tutto una commedia senza pretese, che parte da questo assunto per poi andare in profondità. Proprio per questo funziona.
E per quanto riguarda la love story? È sicuramente la componente più telefonata, con un esito chiaro agli spettatori molto prima di quanto non lo sia ai personaggi. Eppure, il (piccolo) miracolo di Players è che, per quanto detto prima, la conclusione strappalacrime risulta credibile e toccante. Sembra poco, ma non lo è.