Pippo Reporter 2, la recensione
La collana Definitive Collection propone il secondo volume di Pippo Reporter con quattro altri episodi ambientati negli anni '30...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nei quattro episodi qui riproposti i due protagonisti Pippo e Minni (una versione alternativa di quelli che vivono nella Topolina odierna) sono al centro di trame interessanti e ben congegnate, ma in qualche modo passano in secondo piano. Vicende che in altre occasioni si ricorderebbero per la loro efficacia, qui diventano quasi un elemento accessorio, per quanto è ben costruito il mondo attorno ai personaggi: ambientazioni, elementi storici, figure realmente esistite, omaggi al passato artistico o alla tradizione disneyana... Un universo vivo che si rinnova e diventa sempre più accurato dopo ogni storia, ognuna delle quali approfondisce un determinato aspetto della cultura dell'epoca. In questo volume, Radice e Turconi immergono il lettore tra le note della musica jazz e le prime grandi traversate aeree, con accorati omaggi a Charlie Chaplin e Agatha Christie.
Attendiamo ora i volumi successivi di questa raccolta; visto che la serie si è conclusa pochi mesi fa sulle pagine di Topolino, mancano ancora sei episodi, per cui è lecito aspettarsi altri 2 volumi della Definitive Collection. Ci auguriamo che l'eventuale passaggio da quattro a tre storie per volume sia compensato da un maggior numero di contenuti speciali nell'albo, visto che i retroscena raccontati da Teresa Radice o i bozzetti e le illustrazioni di Stefano Turconi sono materiale extra che rendono ancor più preziosa questa edizione.