Pippo Reporter 2, la recensione

La collana Definitive Collection propone il secondo volume di Pippo Reporter con quattro altri episodi ambientati negli anni '30...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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A otto mesi di distanza dal primo volume, la collana Definitive Collection propone Pippo Reporter 2 proseguendo così le avventure dello stralunato giornalista ambientate negli anni '30. Non possiamo che essere felici dell'uscita di questa raccolta di uno dei migliori cicli di storie pubblicate su Topolino negli ultimi anni, grazie al talento dei due suoi due autori Teresa Radice e Stefano Turconi. Ormai il lavoro in tandem della coppia è immediatamente riconoscibile ed è garanzia di qualità, tanto nella storia quanto nei disegni; abbiamo apprezzato la loro collaborazione negli eccellenti Viola Giramondo e Il Porto Proibito, ma anche nell'universo Disney i due autori confezionano racconti che spiccano per la cura riposta nei dettagli e nella costruzione del contesto narrativo.

Nei quattro episodi qui riproposti i due protagonisti Pippo e Minni (una versione alternativa di quelli che vivono nella Topolina odierna) sono al centro di trame interessanti e ben congegnate, ma in qualche modo passano in secondo piano. Vicende che in altre occasioni si ricorderebbero per la loro efficacia, qui diventano quasi un elemento accessorio, per quanto è ben costruito il mondo attorno ai personaggi: ambientazioni, elementi storici, figure realmente esistite, omaggi al passato artistico o alla tradizione disneyana... Un universo vivo che si rinnova e diventa sempre più accurato dopo ogni storia, ognuna delle quali approfondisce un determinato aspetto della cultura dell'epoca. In questo volume, Radice e Turconi immergono il lettore tra le note della musica jazz e le prime grandi traversate aeree, con accorati omaggi a Charlie Chaplin e Agatha Christie.

I simpatici protagonisti continuano a sembrare usciti da un cartone animato, grazie alla forte espressività e al dinamismo di ogni singola vignetta, che raggiunge l'apice in qualche sequenza priva di dialoghi degna dei migliori corti basati sulla comicità slapstick. Si conferma vincente l'idea di lasciare Topolino fuori dai giochi, scherzando in modo sempre più esplicito sulla sua estromissione da questa saga; così facendo sono più approfonditi i due protagonisti Pippo e Minni, oltre a ritagliarsi sempre più spazio per Horace Horse e Claire la Bella, vittima di un colpo di fulmine che li lega l'uno all'altra fin dal primo incontro.

Attendiamo ora i volumi successivi di questa raccolta; visto che la serie si è conclusa pochi mesi fa sulle pagine di Topolino, mancano ancora sei episodi, per cui è lecito aspettarsi altri 2 volumi della Definitive Collection. Ci auguriamo che l'eventuale passaggio da quattro a tre storie per volume sia compensato da un maggior numero di contenuti speciali nell'albo, visto che i retroscena raccontati da Teresa Radice o i bozzetti e le illustrazioni di Stefano Turconi sono materiale extra che rendono ancor più preziosa questa edizione.

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