Pippo Reporter 1, la recensione
La collana Definitive Collection inizia a raccogliere Pippo Reporter, la saga ambientata negli anni '30 creata dalla coppia Radice-Turconi...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Pippo Reporter immerge il buffo personaggio nell'America degli anni '30, dove trova lavoro (per un fortuito equivoco) nella redazione di una testata giornalistica. Trovandosi inaspettatamente in questo ruolo, Pippo in ogni episodio è alle prese con un'inchiesta dietro la quale si cela un complotto o un'azione criminale: le minacce che incombono sulla città sono Blackspot, il direttore del giornale che approfitta del suo denaro e della sua posizione per ordire loschi traffici, e una gang di furfanti di strada capeggiata da Pietro Gamba.
Anche il contesto narrativo in cui si muovono i personaggi è affascinante, frutto di una documentazione sul periodo storico e sugli elementi da poter sfruttare in questo genere di storie in costume.
Ma a differenza di molte altre storie Disney ambientate in "universi alternativi", Pippo Reporter riesce a mescolare le carte in tavola affidando ruoli leggermente diversi ai personaggi, restando coerenti alla caratterizzazione classica di ognuno ma arricchendoli con una sfumatura perfetta per questa deriva nell'America degli anni '30.
La scelta più interessante è quella di escludere completamente Topolino, da sempre protagonista assoluto e che in questo caso sarebbe stata la scelta più ovvia come spalla di Pippo; invece è stato lasciato fuori dalla storia, non facendolo nemmeno comparire e giocando spudoratamente sulla sua assenza.
La confidente principale di Pippo è una simpatica e sbadata Minnie, ispirata chiaramente alla Holly di Colazione da Tiffany, una caratterizzazione meravigliosa che dà spessore all'eterna "fidanzata di Topolino", qui in grado di vivere di vita propria.
Molto gradito anche l'inserimento di personaggi secondari come la chiromante Claire La Belle e il sindaco Horace Horse, elementi che contribuiscono a rendere ancor più differente dal solito Pippo Reporter, segno della cura e della ricerca che ci sono dietro alla creazione di questo universo narrativo.
Divertente, elegante e intelligente.