La pioggia di Alesia, la recensione
Abbiamo recensito per voi La pioggia di Alesia, secondo volume della collana Un eroe una battaglia
Cesare guida Roma verso la Gallia, declinando ancora una volta il tema duale tra invasori ed invasi che, all'interno di questa storia si fa carne, sacrificio e sofferenza. Già dal primo impatto con entrambi i popoli appare molto chiaro il punto di vista degli autori: da un lato c'è Roma che attende l'impatto dell'esercito gallico, difendendo con ogni mezzo un piccolo avamposto, dall'altro la popolazione indigena. Nella preparazione alla battaglia c'è tutta la visione del mondo opposta di due popoli incompatibili, e Giovanni Masi calca la mano su questo aspetto proponendo al lettore le due posizioni in modo chiaro e senza schierarsi.
La portata epica dell'impresa traspare per intero nel terzo atto della storia, come ogni battaglia finale che si rispetti. Non è tanto l'esito della guerra (noto a tutti grazie al De Bello Gallico), ma l'atmosfera della stessa a lasciare il lettore con gli occhi fissi sulle tavole. Il punto di vista onniscente permette di assistere all'evento con distacco fisico ma non emotivo: il costo della guerra è palese, così come è chiaro il destino di quel condottiero che su questa campagna ha gettato le basi della sua egemonia.