Pinocchio: Storia di un Bambino, la recensione
Abbiamo recensito per voi Pinocchio: Storia di un Bambino, graphic novel del fumettista Ausonia, proposta in una nuova edizione da RW Lineachiara
Burattini, infatti, non si nasce... Si diventa!
Il romanzo è dunque quanto mai fonte d'ispirazione anche in era moderna, poichè condito di elementi che spaziano dall'horror, al grottesco, al drama, come dimostrò il fumettista Ausonia ben 8 anni fa, realizzando la sua versione del classico della narrativa italiana dell'era post-unitaria, caratterizzato da un capovolgimento delle tematiche e dei personaggi.
Riuscirà dunque Pinocchio, personaggio incapace di mentire (il suo naso si allunga quando dice la verità!), apparentemente impotente di fronte a un mondo che lo sovrasta, a farsi capire e accettare in una società a lui nemica, e magari a cambiare le regole del gioco una volta per tutte?
Il merito della riuscita di questa graphic novel sta nel modo nel quale l'autore, partendo da un'idea assolutamente originale, riesce poi a renderla più efficace che mai grazie a una resa grafica che esalta al meglio il senso del grottesco e della decadenza. Il design dei personaggi rende a pieno l'idea della marcescenza e dell'imputridimento che avvolge l'intero universo narrativo ideato dal suo creatore, andando progressivamente a corrompere la stessa fisionomia del protagonista. Anche la scelta cromatica, fatta di tonalità scure e acide ci permette di entrare al meglio all'interno di una storia fatta di oscurità e disillusione.
Pinocchio: Storia di un Bambino non rappresenta altro che una geniale allegoria della società in cui viviamo, dove regna la menzogna e la corruzione, dove i falsi e i ciarlatani hanno vita facile, dove siamo tutti burattini mossi da fili invisibili dei quali non si conosce l'origine. Cosa può fare un onesto, in mezzo a tutta questa melma?
La graphic novel ci viene riproposta, in versione riveduta e corretta dallo stesso Ausonia, grazie a RW Lineachiara: fa sorridere notare come, dal 2006, ben poco sia cambiato, e paradossalmente questo racconto risulti ogni giorno sempre più attuali. Dopotutto, le buone storie, come il vino, non invecchiano mai.