Pikmin 1+2, la recensione

Pikmin 1+2 è il modo giusto per conoscere l'originale serie RTS di Nintendo, tra natura incontaminata e bestie giganti in un comodo pacchetto

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Dopo il Nintendo Direct delllo scorso 21 giugno, Nintendo Switch è diventata ufficialmente la casa di Pikmin. A esattamente un mese di distanza dall'uscita del quarto capitolo, l'ibrida della Casa di Kyoto accoglie infatti i primi due capitoli per Nintendo GameCube. Pikmin 1+2 riporta così la versione "New Play Control!" per Wii ulteriormente rimasterizzata, permettendo anche ai nuovi giocatori di scoprire uno degli strategici in tempo reale più originale di sempre.

Disponibili al momento solo in digitale, sia separati che in un unico pacchetto, Pikmin 1+2 arriverà anche nei negozi a partire dal 22 settembre per i maniaci del supporto fisico. Ma come hanno retto il peso di questi oltre vent'anni?  È possibile divertirsi ancora al fianco di Olimar e dei coloratissimi esserini anche se sono passate ben tre generazioni videoludiche?

Rinnovare lo strategico in tempo reale

Quando il primo Pikmin uscì su Nintendo Game Cube nel 2001 (nel 2002 in Europa) folgorò il pubblico. Dopo aver proposto un'avventura in prima persona per Samus Aran, Nintendo si preparava a stravolgere un altro genere, quello degli strategici in tempo reale. Nintendo si domandò se fosse possibile avere un unico generale a guidare le truppe su campo, permettendo a ogni "fazione" determinate azioni, e al generale stesso di interromperle o avviarle a seconda della disponibilità. Nacquero così Olimar e i Pikmin, e il relativo mondo pieno di pericoli che la nuova squadra doveva affrontare di volta in volta.

La mossa di Nintendo si rivelò efficace, e venne ripetuta anche negli anni successivi sia nel campo dei picchiaduro (con il mai dimenticato Arms) sia in quello degli sparatutto arena (col grande successo soprattutto giapponese di Splatoon).

Pikmin: l'avventura di Olimar

Il titolo ci metterà nei panni di Olimar, un astronauta che compie un atterraggio di fortuna su un pianeta sconosciuto. Qui, a causa dei sistemi in avaria della sua navicella, la Dolphin, avrà solamente trenta giorni di tempo per recuperare altrettanti pezzi, così da poter tornare sul suo pianeta e riabbracciare la propria famiglia. Fin dal primo giorno, Olimar fa la conoscenza con i particolari abitanti del pianeta, i coloratissimi Pikmin. Ovviamente è lui stesso a dargli quel nome, perché gli esserini gli ricordano le carote PikPik del suo pianeta. Mentre esplora le diverse zone al fianco dei suoi nuovi amici, Olimar scoprirà le qualità uniche di ogni colore di Pikmin, e affronterà mostri di vario genere e dimensione.

Olimar non può combattere, ma può comandare fino a cento Pikmin. Li può lanciare, li può far mettere in riga (o in una determinata direzione) e li può ovviamente richiamare col suo pratico fischietto. A queste poche ma efficaci azioni si aggiungono le abilità uniche di ogni Pikmin: la forza e resistenza al fuoco dei rossi, la capacità di nuotare dei blu e la possibilità di essere lanciati più in alto e di raccogliere massi esplosivi dei gialli. Una volta apprese tutte le abilità, sarà solo questione di tempo per il giocatore gestire al meglio le risorse nell'arco del giorno, trovando uno o più pezzi dell'aeronave di Olimar.

Una questione di tempo

Il tempo limitato è probabilmente l'aspetto che è peggio invecchiato del primo Pikmin. I trenta giorni di tempo concessi a Olimar risultano un limite per i nuovi giocatori. Per fare esperienza coi comandi e con l'ambiente (e con la telecamera che purtroppo fa sentire il peso degli anni) un nuovo giocatore perderà almeno una decina di giorni, trovandosi poi costretto a correre più del dovuto per cercare di raccogliere tutti i pezzi. Ovviamente, rigiocando e sapendo già dove si trovano i componenti dell'aeronave, Pikmin assume tutto un altro aspetto. Più ritmato, più equilibrato, come un ingranaggio ben oliato dove ogni componente fa il suo dovere per dare vita al miglior risultato possibile. Prova di questa alta rigiocabilità anche la leader board coi risultati finali, visualizzabile non appena raggiungerete i titoli di coda.

Pikmin 2: tra conferme e novità

Fortunatamente poi arrivò Pikmin 2. Il sequel, che si prepara a spegnere le venti candeline il prossimo anno, va a limare tutti i difetti del primo partendo proprio dai giorni contati. Questa volta Olimar torna sul pianeta dei Pikmin volontariamente, perché la società per cui lavora si è indebitata e ha venduto la sua cara Dolphin. Al suo fianco il neo-assunto Louie, che andrà a raddoppiare i generali in campo permettendo di coprire più terreno in meno tempo. I due dovranno raccogliere più tesori possibile per risanare il debito, esplorando nuove zone e soprattutto anche il sottosuolo del pianeta. Si tratta di veri e propri dungeon a più piani nei quali, con i Pikmin che ci saremo portati, dovremo sopravvivere e sconfiggere i diversi mostruosi guardiani di zona.

Sempre nei sotterranei, trova spazio una meccanica solamente accennata nel primo capitolo. Olimar e Louie si imbatteranno in dei fiori particolari dove, gettati dentro alcuni Pikmin, potranno cambiarne il tipo a seconda del colore. Questi fiori erano presenti anche nelle ultime due aree del primo capitolo, ma in Pikmin 2 diventano essenziali per sbloccare due nuovi colori: i viola, forti quanto dieci Pikmin normali, e i bianchi, immuni al veleno e in grado di scoprire segreti. L'aggiunta di due nuovi Pikmin sarà un must ricorrente anche dei capitoli successivi, oltre che una rinfrescata a livello di gameplay generale. L'assenza dei giorni limitati poi, aumenta la voglia di esplorare col proprio ritmo, senza che nessuno ci corra dietro, se non un puro piacere personale nel saldare il debito il più in fretta possibile.

L'occasione giusta per giocare Pikmin 1+2

Con l'arrivo di Pikmin 1+2 su Nintendo Switch, si tratta probabilmente dell'ultima occasione di recuperare questi due classici dell'era GameCube. Non per una vendita a tempo determinato, ma per l'aumento di strumenti, abilità e quality of life degli altri due capitoli, che renderebbe troppo vecchi gli originali. Si tratta di un favore verso il titolo del 2001, che era tanto bello e innovativo all'epoca, quanto un po' rigido e meno fluido ora, oltre vent'anni dopo.

A livello di gameplay i due giochi non hanno subito grandi modifiche, con il giroscopio e i Joycon, che si sostituiscono alla combo Wiimote e Nunchuck delle rispettive edizioni "New Play Control!" per Wii. Manca il supporto al touchscreen in modalità portatile, che avrebbe favorito un utilizzo ancora più rapido dei Pikmin, ma in definitiva vi consigliamo di utilizzare il pad per avere un maggior controllo e precisione rispetto ai sensori di movimento (soprattutto durante le battaglie più impegnative).

Un futuro roseo e in UE4

Per quanto riguarda il comparto grafico, siamo purtroppo lontani da quanto visto con l'ultimo grande classico Nintendo GameCube approdato su Nintendo Switch.

A differenza di Metroid Prime Remastered, tirato a lucido con un nuovo motore grafico, Pikmin 1+2 si limita a riproporre quanto fatto su Wii, con il supporto agli schermi wide.
C'è stato poi un lavoro di pulizia per quanto riguarda maggior risoluzione (1080p in docked e 720p in portatile) e qualità delle texture, nettamente più definite che in passato, con qualche sbavatura sui campi lunghi.

Il primo capitolo è sicuramente quello che più ne esce con le ossa rotte, soprattutto se confrontato con il terzo o con il prossimo. Anche il framerate viene riproposto negli stessi 30 FPS, solidissimi, dei giochi originali, e lo stesso viene fatto anche con l'iconica colonna sonora.

Per tornare quindi alla domanda iniziale, la risposta è: sì, vale la pena recuperar questa piccola raccolta. Soprattutto se non vi siete mai approcciati alla serie, Pikmin 1+2 è il modo giusto per provare e scoprire se fa per voi. Nonostante qualche meccanica ormai superata (e migliorata) dal terzo capitolo, le avventure di Olimar e Louie sono ancora oggi un tocco di originalità nel genere degli RTS. Ovviamente, se siete ancora indecisi, potete gettarvi sulla freschissima demo di Pikmin 4, in arrivo il 21 luglio. Il nuovo capitolo sfrutterà l'Unreal Engine 4, oltre a introdurre nuovi aggiornamenti al quality of life e ovviamente immancabili nuove specie di Pikmin.

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