Piccoli omicidi tra amiche - Seance, la recensione
La nostra recensione di Piccoli omicidi tra amiche - Seance, horror scritto e diretto da Simon Barrett con protagonista Suki Waterhouse
Per la maggior parte del tempo Piccoli omicidi tra amiche di Simon Barrett ci prova, nascondendosi dietro a un dito, ad affermarsi come un horror “serio”, che vuole fare paura, che vuole essere più furbo di chi guarda. Poi, come se da sé avesse capito di non essere giunto da nessuna parte, sul finale si toglie letteralmente la maschera e si mostra per il B-movie quale effettivamente è e, con spirito gore ed evidente pretestuosità (sì, il classico spiegone) compie come una sincera ammissione di colpevolezza.
Nel complesso Piccoli omicidi tra amiche è un vero pasticcio di pretese avanzate e di risultati ottenuti. La protagonista Camille (Suki Waterhouse) è la solita “ragazza da fuori”, l’outsider silenziosa a cui le ragazze popolari non risparmiano un po’ di tradizionale bullismo di benvenuto e che finisce un bagno di sangue di studentesse causato, si sospetta, dal fantasma della scuola (indovinate? sì, una ragazza che anni prima morì misteriosamente tra quelle mura). Il quadro è insomma palesemente un insieme di cliché narrativi, eppure Piccoli omicidi tra amiche chissà perché non ha voglia di giocare o di divertirsi e prova a tutti i costi ad essere convincente, insistendo su jumpscare mal costruiti e su una recitazione insapore (quella della Waterhouse in primis) che rendono il tentativo di serietà qualcosa di fallito in partenza.
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