Piccole ballate crudeli, la recensione
Esce oggi Piccole ballate crudeli, volume Shockdom che raccoglie 10 racconti folkloristici di Marga Biazzi
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nella biografia di Marga “BlackBanshee” Biazzi leggiamo che è una grande appassionata di fiabe folkloristiche, e non possiamo fare a meno di pensare a quanto si sia divertita a realizzare Piccole ballate crudeli.
Le storie hanno come filo conduttore il legame tra uomo e natura, dove spiriti della foresta e dell'acqua o animali trasfigurati in creature sovrannaturali puniscono persone malvagie o proteggono puri di cuore. Il tutto avviene in pochissime pagine: la maggior parte dei racconti si dipanano in quattro tavole o poco più, con un'eccezione che si dilunga fino a dodici; spazio sufficiente a creare una suggestione nel lettore, ad aprire uno scorcio su un mondo incantato e perturbante.
Un’osservazione sulla dicitura “Adatto a un pubblico adulto” in quarta di copertina: se pensiamo alle versioni originali delle fiabe più celebri - con Cappuccetto Rosso che riempie di sassi la pancia del lupo o le sorelle di Cenerentola pronte a mozzarsi i talloni o le dita dei piedi per calzare la scarpetta di cristallo - le storie per bambini hanno tradizionalmente scene cruente che rappresentano la catarsi per il giovane ascoltatore, con una punizione spesso anche violenta per chi si è comportato in modo malvagio.
Tale elemento si ritrova in Piccole ballate crudeli, dunque vogliamo estendere il consiglio di questo volume - se non a una fascia di età da scuola elementare, vista la presenza di immagini cruente - a un pubblico di ragazzini che si troveranno di fronte a una narrazione archetipica e utile alla loro formazione, libera dalla edulcorazione a cui purtroppo molti racconti del genere sono sottoposti negli ultimi anni.
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