Philip K. Dick's Electric Dreams 1x06 "Human Is": la recensione

Alti e bassi, anche nel sesto episodio, per la serie di Channel 4 che adatta i racconti di Philip K. Dick

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Nei suoi primi sei episodi Philip K. Dick's Electric Dreams ha vissuto di alti e bassi, di grandi potenzialità a volte ridimensionate da un'esecuzione imperfetta. Troppo timore di lasciarsi andare alla pura fantascienza, difficoltà nel replicare l'intelligente cinismo di Black Mirror, che comunque rimane il maggiore punto di riferimento. Tutte considerazioni che si ritrovano anche in Human Is, sesto episodio della miniserie, che vede scendere in campo il produttore Bryan Cranston nei panni di uno dei protagonisti. Ancora una volta una puntata tutto sommato da promuovere, per una serie che tuttavia non ha mai brillato come forse avrebbe potuto.

Ci troviamo in un futuro in cui l'umanità ha un disperato bisogno di risorse che si trovano su un altro pianeta. Da una prospettiva militare vediamo l'evolversi degli eventi e l'organizzazione di una spedizione sulla superficie del mondo lontano. Bryan Cranston interpreta il violento colonnello Silas, che si occupa della missione; Essie Davis è la moglie Vera, anche lei coinvolta da un punto di vista diplomatico; Liam Cunningham è il generale Olin, che controlla le operazioni. Il corpo di spedizione viene attaccato dagli abitanti locali, e il colonnello riesce a fatica a tornare a casa. Diventa chiaro dopo breve che qualcosa è mutato nei suoi atteggiamenti.

Non è ben chiaro dove Human Is esaurisca la propria premessa per entrare nel vivo della storia. Si tratta di una vicenda che muta spesso i propri equilibri, ponendo nuove domande e nuovi conflitti. Ciò non è un problema perché, in fondo, si tratta di una vicenda molto prevedibile come sviluppi anche per chi non ha familiarità con il racconto originale, stavolta abbastanza rispettato. Questo da un lato facilità la comprensione della storia, ma dall'altro lato ne svuota le potenzialità e le tematiche. E questo è un problema che si è presentato più volte quest'anno. Le idee sono tutte valide, le tematiche sono molto interessanti, ma l'esecuzione ne sminuisce la potenza rendendole il più concilianti possibili.

Ad esempio, anche se la storia è molto diversa questo Human Is ha qualcosa in comune con l'episodio di Black Mirror intitolato Be Right Back. Il tema centrale è il medesimo: vivere i rapporti umani in modo egoistico, oltrepassare precetti morali e altre considerazioni in nome di una felicità che in fondo non danneggia nessuno. Esiste differenza tra una felicità artificiosa e una naturale? Sono semplici astrazioni o sono parole che hanno un senso profondo? Tuttavia, ciò che la serie di Channel 4 finora non è riuscita a fare è ricondurre questi racconti ad una complessità viscerale disturbante, ma anche molto godibile, che poi è il segreto di Black Mirror. Piuttosto qui si preferisce ricondurre tutto su binari più attesi e prevedibili.

L'episodio ha anche altre situazioni che non convincono. C'è una scena ambientata in una strana casa dei piaceri che vorrebbe risultare “aliena”, ma sembra quasi una parodia. L'evoluzione della storia è piuttosto meccanica, e lo stesso contesto gigante e futuristico appare appiattito su un'esecuzione ridimensionata e grigia, in tutti i sensi.

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