Person of Interest 3x14 "Provenance": la recensione
Puntata sottotono, ma comunque valida, per Person of Interest, che ritorna dalla pausa
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La trama è presto detta. Il numero individua un'ex ginnasta cinese, scomparsa nel nulla e convertitasi a rapine spettacolari, riguardanti soprattutto opere storiche e artistiche. La squadra interviene. Person of Interest ci ha abituato fin dal primo anno alle svolte di metà episodio, a quelle sorprese che dovrebbero spiazzarci, ribaltando la prospettiva iniziale sul caso, al manifestarsi delle rivelazioni sulla verità della persona che si cela dietro al numero. È anche questo un cardine dello show, il fatto che un elemento "irrilevante", una volta passato al setaccio, una volta che si sceglie deliberatamente di non ignorarlo e di non lasciarlo nel dimenticatoio, si rivela per qualcosa di nuovo rispetto a ciò che pensavamo. Una sorta di gratifica interna della scrittura, che di settimana in settimana giustifica anche in questo modo il soggetto di base dello show che Finch ci ripete nella opening da tre anni a questa parte.
Provenance non annoierà, ma nemmeno resterà a lungo nella memoria dei fan dello show. Non perché, nonostante una serie di "esagerazioni" e una scrittura troppo autoindulgente in alcune soluzioni, sia un brutto episodio, anzi. Ma dopo le scorse settimane, è difficile emozionarsi per quello che, se non è un passo indietro, non è nemmeno un passo in avanti.