Persepolis


La vita di una ragazza iraniana tra il regime fondamentalista e la freddezza europea. Dall'omonimo fumetto, un delizioso film d'animazione francese, appena nominato all'Oscar...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloPersepolisRegiaVincent Paronnaud, Marjane Satrapi
Cast

Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Danielle Derrieux, Simon Abkarian, Gabrielle Lopes

Uscita22 febbraio 2008

Quando sono usciti i nove titoli preselezionati per l'Oscar al miglior film straniero, molti hanno gridato allo scandalo per l'assenza di 4 mesi, 3 settimane e due giorni, la pellicola rumena che aveva trionfato al Festival di Cannes. Personalmente, sono più colpito dalla mancanza di Persepolis, che trovo una delle pellicole di animazione più convincenti degli ultimi anni.

Per chi conosce i fumetti autobiografici di Marjane Satrapi (pubblicati inizialmente da Internazionale e in seguito in volume), sa di cosa parliamo. E' la storia di una bambina iraniana che cresce in una famiglia comunista che viene perseguitata prima sotto lo Scià e poi sotto il regime khomeinista. Da adolescente, la Satrapi viene mandata a studiare in Austria, dove trova sì maggiore libertà espressiva, ma anche freddezza e razzismo.

Avendo letto Persepolis in versione cartacea, avevo molta paura di non provare grandi emozioni nel vedere un adattamento, temendo che ci si limitasse, come avvenuto per pellicole come Sin City, a trasporre banalmente la storia in maniera piatta. Invece, il lavoro di regia è assolutamente fantastico e dà vita ad una pellicola sognante e fantasiosa, che esprime gli stati d'animo della protagonista con grande immaginazione visiva.

Così, il personaggio della nonna risulta (se possibile) ancora più toccante di come era su carta, mentre i dialoghi esilaranti con Dio e Marx continuano ad essere irresistibili. E poi, sfruttare pienamente Eye of the Tiger per la trasformazione fisica della protagonista dà vita probabilmente alla scene più divertente del film.
Tutto, questo, peraltro, raccontando senza forzature la vita in Iran sotto il regime islamico, ma anche le difficoltà in un Paese occidentale per un'emigrata, in maniera convincente e superiore a mille articoli giornalistici.

Persepolis, comunque, figura tra i tre candidati all'Oscar per il miglior film d'animazione. Nonostante il mio grande amore per Ratatouille (che comunque trionferà in questa cetegoria), per una volta in cui non c'è Miyazaki, non penso che sarebbe uno scandalo se la Pixar non vincesse...

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