Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - il Mare dei Mostri, la recensione

Il secondo capitolo di Percy Jackson peggiora le aspettative. Ancora modellato su Harry Potter anche se più ironico del primo, rimane un film fatto con poca cura e poca sapienza

Critico e giornalista cinematografico


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Continua l'exploitation filmica (dopo quella letteraria) della saga di Harry Potter. Questa volta il libro di Rick Riordan è mescolato, un po' tradito e modificato per esigenze filmiche, questo lo distanzia dal modello dell'Odissea (nel libro ci sono anche le sirene tentatrici, i protagonisti mutati in maiali da Circe e il trucco delle pecore con Polifemo) ma lo avvicina di più a Hogwarts (c'è un auto/taxi magica su cui spostarsi che non può ricordare quella di Potter nonchè una profezia su come il protagonista sia destinato a scontrarsi con il cattivo dei cattivi al momento creduto morto o quantomeno sopito).

Il punto è che Percy Jackson non vuole affondare le mani nella mitologia tradizionale britannica ma rimanere in superficie per guardare il mondo moderno. Si abbevera di cultura statunitense e cerca per quanto possibile di non allontanarsi dalle dinamiche delle high school.

Archiviato Columbus questa versione di Freudenthal ha il pregio di buttarla a ridere, prendendosi meno sul serio e cercando continuamente la gag. Peccato che tutto il film appaia sciatto e trascurato come un prodotto per la tv con riferimenti mitologici. Nonostante un budget simile al film precedente il secondo non riesce a dar vita ad un mondo fantastico credibile, usa mascheroni implausibili e ridicoli accanto a computer grafica da quattro soldi. Come se non bastasse Freudenthal sembra non essere stato in grado in nessuna maniera di nascondere le pecche della sceneggiatura.

In Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il mare dei mostri gli eventi si susseguono con il minimo del legame emotivo, le motivazioni sembrano scomparire di fronte ad un'esaltazione immotivata che è seguita dal momento di pericolo. Come se tutto fosse stato malcompresso nella breve durata del film (eppure la sceneggiatura come detto è stata molto ritoccata) quest'ultimo Percy Jackson sembra una ricetta non mescolata in cui tutti gli ingredienti sono separati.

Senza pensare al domani (almeno fino a 5 minuti dalla fine del film) Freudenthal sembra voler percorrere tutta la strada della saga di Harry Potter in una storia sola, dando ad ogni momento un'aura clamorosa che non può avere.

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