Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: Il ladro di fulmini - La recensione

Un ragazzo scopre di essere il figlio di Poseidone e si ritrova in mezzo a una battaglia tra divinità. Prodotto fantasy senza pecche eccessive, ma anche privo di grande appeal...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloPercy JacksonRegiaChris Columbus
Cast
Logan Lerman, Sean Bean, Uma Thurman, Pierce Brosnan, Kevin McKidd, Alexandra Daddario,    Rosario Dawson,    Catherine Keener, Brandon T. Jackson
uscita12 marzo 2010La scheda del film

Certi film sembrano ormai fatti con lo stampino. Si prende un genere che è in voga (in questo caso, il fantasy, arricchito da elementi mitologici greci), lo si collega al solito racconto del ragazzo predestinato (che vorrebbe tanto condurre una vita normale, ma non può), lo si infarcisce di giovani attori carini affiancati a qualche nome noto più maturo e lo si frulla con in testa un'idea di cool da dirigente di cinquant'anni di Hollywood (ergo, un'idea un po' bislacca). Obiettivo? Diventare il nuovo Harry Potter.

Percy Jackson rientra in questo quadro generale, essendo la solita pellicola che non si ha neanche voglia di massacrare, perché talmente innofensiva e poco coraggiosa da non crollare mai nel prodotto-spazzatura. Insomma, non siamo dalle parti di Dragonball Evolution, per fortuna, anche se (ci si può scommettere) il film verrà criticato in Italia per l'uso disinvolto che fa della mitologia greca (mentre in realtà almeno avrebbe il pregio di provare a interessare i giovani sull'argomento, anche se non con grandissimo successo).

Perché Percy Jackson è mediocre/quasi accettabile? Beh, intanto Chris Columbus non è il solito effettista speciale e/o regista di videoclip prestato al cinema fantastico. Ha una sua storia (notevole quella di sceneggiatore di Gremlins, I Goonies e Piramide di paura, accettabile quella di regista) e sa come dirigere i suoi attori con una certa sensibilità. I rapporti familiari, per esempio, non sono così superficiali come si poteva temere e il mondo fantastico che si vuole creare ha un minimo di credibilità.

Peraltro, alcuni personaggi/attori del cast sono assolutamente in palla. Penso prima di tutto a Brandon T. Jackson, il 'satiro' in grado di strappare risate sincere, ma anche a Catherine Keener, che riesce a dimostrare il suo valore anche in un ruolo poco visibile (ma importante). E il protagonista Logan Lerman, pur senza eccedere in carisma, è decisamente più bravo di tanti suoi epigoni contemporanei (se il nome di Ed Speleers non vi ricorda niente, probabilmente dipende dal fatto che state ancora cercando di dimenticare Eragon).

Detto perché questa pellicola non finirà nel mio elenco delle peggiori del 2010 a fine anno, spieghiamo anche perché non ha nessuna possibilità di ritrovarsi nella top 50 dei migliori. Intanto, a livello tecnico Columbus dimostra di non essere a suo agio con le scene d'azione, problema aggravato anche (soprattutto nella prima parte) da un montaggio decisamente raffazzonato. Ovviamente, come tante pellicole del genere, meglio stendere un velo sugli effetti digitali. Le creature mitologiche sono spesso pessime, così come certe trasformazioni, ma ormai sembra che questo sia lo standard accettato da tutti, magari buttando lì con disprezzo il termine 'videogiochi' (che magari poi vengono fatti con più cura).

Inoltre, sia l'inizio che la fine non convincono. Infatti, si entra fin troppo presto nell'azione (ma presentarci meglio i personaggi proprio no?), mentre la risoluzione è troppo semplice per essere veramente efficace. Peccato anche per la parte più brutta, quella nella 'Città del peccato', che più che una pellicola fantasy sembrava... Natale a Las Vegas (strano peraltro che ancora non sia stato fatto un episodio del cinepanettone con questo titolo...). E la scena dopo un minuto dei titoli di coda è piuttosto inutile.

Infine, non dimentichiamoci dell'elemento peggiore del cast. No, non intendo Pierce Brosnan (che comunque a tratti conferisce una seriosità inutile alla pellicola), ma all'ultraeccessiva Uma Thurman, che sembra Norma Desmond in un episodio di 007. D'altronde, negli ultimi quindici anni, a parte Gattaca e Tarantino, non ha praticamente azzeccato un ruolo, quindi in questo senso era una 'sicurezza'.

Insomma, una pellicola che si compiace di appartenere a una zona di banale mediocrità, nella speranza di piacere a un pubblico molto vasto. Ma, probabilmente, il risultato sarà esattamente l'opposto...

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