Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo 1x05: la recensione
Il quinto episodio di Percy Jackson convoglia l'attenzione nel personaggio di Ares, raggiungendo punte di inaspettato umorismo.
Seguendo l'impostazione ormai collaudata del "mostro della puntata" il quinto episodio di Percy Jackson, entrando nella seconda metà della stagione, alza il tiro mettendo in gioco dei sempre più importanti. I dialoghi che spiegano troppo e la scarsa difficoltà delle prove affrontate dai protagonisti restano però un problema.
Trama di Percy Jackson episodio 5
La puntata si apre esattamente alla conclusione della precedente: Percy esce dal fiume incolume e si scambia un tenero abbraccio con Annabeth. La ragazza però è inquieta: ha visto le tre Parche sotto il ponte di Saint Louis e una di queste tagliava un filo. Qualcuno di loro morirà. Ad andare in loro soccorso, offrendogli un passaggio per Los Angeles, è un insolito Ares. Interpretato con maestria da Adam Copeland, Ares è un motociclista con un senso dell'umorismo crudele . In cambio del passaggio, il dio vuole venga recuperato il suo scudo da un misterioso parco giochi. Saranno Annabeth e Percy a compiere la missione. Quest'ultimo sarà costretto a sacrificarsi nuovamente per riuscire nell'impresa, ma la figlia di Athena salverà la situazione, riuscendo a convincere Efesto (Timothy Omundson) a lasciarli liberi. Ares ottiene il suo scudo e i tre sono pronti a partire. Grover, rimasto "prigioniero" del dio della guerra fino ad allora non è però rimasto con le mani in mano: sa chi ha rubato la folgore di Zeus!
Umorismo e spiegoni
A convogliare l'interesse dello spettatore in questo quinto episodio è sicuramente la figura di Ares. Il dio della guerra alterna in modo quasi schizofrenico commenti cinici - "Odio i bambini. Odio anche i miei bambini... magari meno degli altri" - a sguardi truci che ricordano al pubblico e ai tre protagonisti il suo potere distruttivo. Vuole aiutare i ragazzi, ma allo stesso tempo è evidente che nasconda qualcosa. Infine, non si può non menzionare che, calandosi perfettamente nel contesto dell'anno 2023, Ares si diverte a far scoppiare "guerre" su Twitter piuttosto che nella realtà.
L'umorismo è costante nell'episodio, straboccando nel momento in cui le orecchie di Annabeth e Percy, al buio nel parco giochi di Efesto, vengono travolte dalla canzone What is love. "Penso di averla sentita dal dentista" commenta il ragazzo.
Di nuovo però la serie cade negli stessi problemi di sempre, dai continui spiegoni all'assenza di tensione. Ad esempio, quando Annabeth vede le Parche, il terrore che queste infliggono ai presenti è smorzato dal bisogno di spiegare chi siano (cosa che tutti e tre i protagonisti sanno benissimo, ma il pubblico no). E, come è accaduto in tutti gli scorsi episodi, i momenti di pericolo si risolvono in un battito di ciglia. Annabeth riesce a salvare Percy dalla sedia maledetta non sfruttando la sua intelligenza, ma convincendo Efesto che lei e il ragazzo vogliono essere diversi dagli altri dei. Percy si è sacrificato per l'ennesima volta nel giro di 24 ore, ma nessuno ha mai davvero avuto paura per lui. E non perché è il protagonista, ma perché è ormai chiaro il meccanismo della serie che non riesce davvero a mettere in pericolo i suoi personaggi.