Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo 1x04, la recensione

Il quarto episodio di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo non riesce a mantenere lo standard del terzo, pur restando una piacevole visione.

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Spoiler Alert

La recensione del quarto episodio della prima stagione di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, intitolato "Mi getto tra le braccia della morte" e disponibile su Disney+.

Nel quarto episodio di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo continua il viaggio dei nostri eroi sulla strada per Los Angeles e l'Ade. Questa volta a metter loro i bastoni tra le ruote sarà niente meno che la madre dei mostri: Echidna (Suzanne Cryer). Questa però non riesce a reggere il confronto con Medusa dello scorso episodio. In generale la puntata risulta troppo parlata e poco avventurosa (salvo il sacrificio finale di Percy).

Trama di Percy Jackson episodio 4

L'episodio si apre con un flashback che ci mostra Percy in piscina con sua madre, terrorizzato all'idea di nuotare. Stacchiamo e siamo sul treno per Los Angeles, dove Percy, Annabeth e Grover vengono attaccati da due nuovi nemici: Echidna e il suo nuovo "figlio" Chimera che ferisce il figlio di Poseidone con una spina avvelenata. I tre riescono a trovare rifugio nel tempio di Athena a Saint Louis (il celebre Arco della Porta), ma la dea non li aiuterà. È  arrabbiata infatti con la figlia che l'ha imbarazzata spedendo la testa di Medusa sull'Olimpo. Gravemente ferito, Percy non esita a sacrificarsi per salvare gli amici. Combatte contro Chimera, ma viene sconfitto e cade nel fiume. Solo in quel momento un emissario di Poseidone si fa vivo: suo padre ha cura di lui. "Respira" gli viene suggerito. E il ragazzo si riempie i polmoni, ricollegando la conclusione alla scena iniziale. L'episodio termina qui, in sospeso, senza farci conoscere il destino di Echidna e Chimera né che fine hanno fatto Annabeth e Grover.

Troppe chiacchiere e un mostro poco accattivante

Il quarto episodio presenta un paio di elementi particolarmente riusciti, ma non riesce ad essere convincente e d'intrattenimento quanto il terzo. La chiacchierata notturna tra Percy e Annabeth unisce ancora di più i due personaggi dopo la diffidenza delle prime puntate e la ragazza viene sempre più raccontata e svelata al pubblico: dall'infanzia traumatica al complesso rapporto con Athena. Molto interessante è la visione del mondo della giovane. Per lei, al contrario di Percy, gli dei non sono più crudeli degli uomini. Rifiutata dal padre e dalla sua nuova moglie non vede bontà negli umani: almeno gli dei "hanno delle regole". Parlando di genitori e figli, ben fatto è il flashback iniziale con la madre di Percy che mantiene vivo il rapporto e l'amore tra il ragazzo e il genitore rapito da Ade: un sentimento che è una bussola morale per il figlio di Poseidone.

A esclusione del combattimento finale, la puntata risulta però troppo densa di chiacchiere volte a spiegarci nuovamente come funziona il mondo e come sono fatti gli dei. Un altro problema è Echidna. Benché non ci sia nulla da rimproverare nell'interpretazione di Cryer (che con quei continui sorrisi a 32 denti riesce a risultare molto inquietante), il personaggio non regge il confronto con Medusa. Sappiamo che è la madre dei mostri, ma questo e il suo essere terrificante ci viene solo detto. Nei fatti Echidna non fa altro che sorridere e camminare e parlare. Il velo che copriva gli occhi di Medusa, quello sì che era davvero pauroso.

La sensazione che trasmette il quarto episodio, per la maggior parte del tempo, è quella di essere una puntata "tappabuchi", utile per raggiungere le 8 puntate della serie.

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