Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, episodio 3 - la recensione

Nel terzo episodio di Percy Jackson, mentre inizia la missione, i rapporti tra i protagonisti si fanno tesi e il primo mostro si fa avanti

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La recensione del terzo episodio di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, disponibile su Disney+

Dopo aver introdotto il mondo dei mezzosangue e i personaggi, il terzo episodio di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo vede Percy, Annabeth e Grover partire finalmente per l'avventura. La missione: recuperare la folgore di Zeus ed evitare una guerra tra dei.

Trama

Armati di soldi, spade e magiche scarpe volanti - dono di Luke ed ereditate dal padre Hermes - i tre protagonisti si mettono in viaggio. La loro destinazione: Los Angeles. Lì infatti si trova l'Ade. La strada si rivela però piena di insidie: dall'incontro con le Erinni inviate dal dio degli inferi a Medusa con i suoi occhi micidiali. Soprattutto però, a porsi come ostacolo, è la diffidenza e l'antipatia che regna tra i tre. Percy è infatti attanagliato da un terribile sospetto. Prima di partire l'Oracolo gli ha predetto che un amico lo tradirà. Come fidarsi quindi dei due compagni? Annabeth, dal canto suo, è animata da un istinto al comando e non accetta di farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Nemmeno capisce l'atteggiamento scostante del giovane figlio di Poseidone. Grover non può fare altro che cercare di mediare tra i due, fino a quando scoppia: il gruppo ha bisogno di sincerità e di fiducia!

Nuovi equilibri

Dopo una prima introduzione, il terzo episodio di Percy Jackson approfondisce i protagonisti e comincia a costruire il loro rapporto. Annabeth non è più solo la ragazzina tosta e coraggiosa. Sotto la sua scorza dura iniziamo a intravedere la sofferenza di una madre assente, una madre che comunque idolatra e che difenderà davanti a Medusa. Allo stesso tempo anche Grover abbandona il suo cantuccio dell'ombra, prendendo in mano le redini della situazione quando la tensione tra i due compagni sta per scoppiare.

Fedeli all'età dei personaggi del romanzo e degli attori stessi, Percy, Annabeth e Grover sono credibilissimi come dodicenni in giro per il mondo: dalle lamentele sulla puzza in autobus alla scelta di pasteggiare con patatine e bibite. I loro dialoghi sono divertenti e funzionano sia i battibecchi adolescenziali sia le battute da semidei.

Medusa

Medusa, in cui i tre si imbattono quasi per caso, è estremamente affascinante come personaggio. Bellissima e misteriosa a causa del velo che le copre gli occhi, riesce in pochi minuti a insinuare il dubbio nei tre ragazzi. Percy viene tentato ad abbandonare gli amici e Annabeth è messa di fronte alla verità sulla madre: una dea crudele e senza cuore. Il merito di Medusa è anche quello di gettare una luce negativa sull'intero mondo delle divinità, portando i tre ragazzi quasi a voler sfidare l'Olimpo inviando poi la testa del mostro via posta (una trovata geniale). Pacco che verrà consegnato da Hermes, interpretato da Lin-Manuel Miranda. L'unica pecca che si può segnalare di questo terzo episodio è forse l'aver eliminato Medusa in maniera troppo frettolosa. Il piano per ucciderla era brillante, ma è accaduto tutto talmente rapidamente che non si è mai avvertita una vera sensazione di pericolo per i protagonisti.

Trovate tutte le notizie su Percy Jackson nella nostra scheda.

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