People We Hate At The Wedding, la recensione

Il raro film che non ha nessuna idea riguardo ciò che dice e a fronte di una buona mano alla regia non ha nessun interesse nell'essere unico

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di People We Hate At The Wedding, disponibile su Prime Video dal 18 novembre

Il problema di molti registi e registe che vengono dalla serialità contemporanea è quello di non avere avuto modo di formare il proprio stile attraverso le esigenze sincretiche del cinema. Sanno molto bene come raccontare una storia, lasciare che i dialoghi siano scorrevoli e le scene ben ritmate, corrette e di buon impatto, ma non hanno nessuna capacità né probabilmente voglia di lavorare sulle immagini per andare al di là della confezione. Non è vero per tutti, chiaramente, ma se c’è un difetto tipico dei nuovi registi di cinema che vengono dalla serialità è questo: la pressoché inesistente fiducia nel potere di un’immagine di parlare da sé.

Né è privo People We Hate At The Wedding, film dall’ottimo titolo, generico spunto, insopportabile realizzazione girato da Claire Scanlon precedentemente impiegata in varie serie tv. Storia di una famiglia disfunzionale che si riunisce per il matrimonio di una delle figlie a Londra. Lì ognuno porta le proprie storie sentimentali fallimentari e finirà per affrontarle in un climax di confronti fino all’apice finale. Un trionfo di inconsistenza in cui tutto quello che un film contemporaneo deve fare è fatto (inclusività, supporto al punto di vista femminile, giustizialismo umano, condiscendenza agli spettatori chiunque essi siano) ma nel quale nulla di quello che rende un film sensato viene considerato (personaggi che abbiano reazioni o conflitti originali, che si relazionino in maniere significative e non secondo le solite linee guida, che siano recitati con personalità e non come se le battute fossero state consegnate 5 minuti prima del ciak).

Ancora più grave questo film tratto da un romanzo e adattato da Lizzie Molyneux-Logelin e Wendy Molyneux non esprime nessuna idea riguardi i rapporti sentimentali anche se non parla d’altro. La carrellata di storie difficili e personaggi difficili che non instaurano mai legami significativi non lascia emergere niente. Non il caos della vita contemporanea, non l’egoismo degli esseri umani o ancora il potere dell’attrazione in confronto alla debolezza dell’affiatamento. Niente. People We Hate At The Wedding è il raro film che non ha niente da dire né sull’amore né sulla famiglia (altro grande tema) e preferisce semmai infilare una dopo l’altra simpatiche scene di brutte figure comiche (spoiler: non davvero davvero comiche, solo in teoria) e un matrimonio mandato all’aria dall’inettitudine romantica dei protagonisti. Il nulla ma diretto con la maestria di una serie tv da mollare già dopo la prima puntata.

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