Penny Dreadful 3x07, "Ebb Tide": la recensione

Ecco la nostra recensione del settimo episodio della seconda stagione di Penny Dreadful, in cui Vanessa compie una scelta di campo pericolosa

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Spoiler Alert
Tra i molti pregi di una serie come Penny Dreadful vi è, senza ombra di dubbio, la capacità di gestire più linee narrative contemporaneamente, riuscendo a conferir loro una coerenza non solo narrativa, ma anche tematica. Nell'episodio di questa settimana, intitolato Ebb Tide (Bassa Marea), questa notevole peculiarità trova molteplici esemplificazioni, costruendo un disegno di fil rouge appassionante quanto solido. Anzitutto, l'episodio affronta il ricorrente - per la serie - tema dell'accettazione della propria diversità, avvertita finalmente a tutto tondo come valore piuttosto che come disagio da correggere.

È in nome di questa diversità che Lily si ribella, con le unghie e con i denti, al trattamento cui Frankenstein e Jekyll, con la complicità di un Dorian Gray ormai arrivato al limite massimo di sopportazione, vogliono sottoporla per farla tornare a essere "una donna come si deve". È, ancora, in nome di questa diversità che Vanessa, dopo aver scoperto grazie all'aiuto di Catriona la vera identità di Dracula, cede alle lusinghe del drago, che le giura un amore incondizionato, ponendola una volta per tutte non solo nella condizione di essere tollerata in quanto diversa, ma addirittura adorata. La gestione di un momento di transizione tra i più cruenti propositi di vendetta e l'abbandono all'abbraccio del vampiro rischiava, sulla carta, di essere frettoloso e poco convincente: forte dell'intensa interpretazione di Eva Green - la cui duttilità interpretativa non ci stancheremo mai di elogiare - Ebb Tide riesce a sfuggire dalla trappola della macchinosità e a raccontare, in pochi minuti, la crisi di una donna al momento sola e abbandonata, solleticata proprio laddove il mondo è stato solo in grado di bastonarla.

Altrettanto interessante risulta, a tal proposito, il parallelismo tra il cedimento diabolico di Vanessa e quello, visto solo poche puntate fa, di Ethan nei confronti di Hecate (unica pecca sensibile di questa stagione, la scomparsa prematura di un personaggio che forse non aveva ancora assolto del tutto il proprio ruolo). Se tutti i personaggi di Penny Dreadful, dal mostruoso John Clare all'ambizioso Frankenstein, passando per Brona/Lily, Sir Malcolm e persino Dorian Gray, sono divisi a metà tra Bene e Male, è in Vanessa ed Ethan che si concretizza più tragicamente questa scissione, ponendoli sulla linea di confine e, pertanto, strattonati continuamente da una parte o dall'altra. Non è un caso che, poco prima di accettare il morso di Dracula, la nostra eroina spinga John Clare a tornare nel tepore della propria famiglia abbandonata per causa di forza maggiore, e accetti - sebbene nell'accezione più sanguinosa e diabolica del termine - di "unirsi alle danze" tanto quanto lui, per sfuggire alla propria tragica solitudine.

Dopo due episodi di relativa quiete, con Ebb Tide la serie apre nuovi orizzonti in previsione del gran finale, con prospettive capovolte rispetto a quanto avvenuto all'inizio della stagione. E, come ormai ci ha insegnato ad apprezzare, con un accresciuto senso di precaria relatività, in un mondo in cui ogni personaggio rivela, via via, sfumature in grado di far mutare radicalmente la percezione e i sentimenti del pubblico nei suoi confronti. Sebbene la sanguinaria rivoluzione promossa e foraggiata da Lily passi attraverso metodi quantomai deprecabili, vederla incatenata alla poltrona nello studio di Jekyll non può che porci di fronte a un sentimento di profonda solidarietà per un'anima in procinto di essere piegata e ricondotta a un ordine che non le appartiene. Per chi tiferemo, alla fine di questa stagione, rimane pertanto un dilemma che non vediamo l'ora di dover fronteggiare.

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