Penny Dreadful 3x06, "Come una bestia feroce": la recensione

Ecco la nostra recensione del sesto episodio della terza stagione di Penny Dreadful

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Spoiler Alert
"Voglio che le mie cicatrici siano visibili." Questa la dichiarazione fiera e sprezzante della paladina Lily, autoelettasi guida di un esercito di reiette - per lo più prostitute - pronte a rivoltarsi nel modo più sanguinoso possibile contro quei maschi dominatori che hanno fatto del danaro l'arma con cui assoggettarle e colpirle senza pietà. Le parole, tuttavia, non fanno parte di un'arringa per motivare le sue avvelenate schiere, bensì di un dialogo ben più sentimentale tra la giovane rediviva e l'ex amato Victor Frankenstein, a seguito di un goffo tentativo di rapimento da parte del giovane dottore, atto a riportare la ragazza al suo antico stadio di mansuetudine. In Come una bestia feroce, Penny Dreadful riesce ancora una volta a trasporre un dramma ordinario come l'incapacità di affrancarsi dal ricordo di un amore ormai perduto su un livello "altro", in linea con le proprie tinte più fosche: ecco quindi l'esangue medico lanciato con foga nella propria missione di salvataggio che, tuttavia, si rivela in tutta la propria fallacità attraverso le sue stesse parole. Liberare Lily dalla rabbia, dall'odio, dal dolore che ha accumulato nel corso del tempo non equivale tanto a riportarla alla pace quanto, piuttosto, a rimuovere chirurgicamente ciò che l'ha resa un individuo completo, sebbene imperfetto e, per l'appunto, solcato di cicatrici.

L'accettazione della complessa, ambigua natura dell'uomo è alla base dell'episodio, e le varie situazioni in cui i protagonisti vengono a trovarsi ne presentano le diverse declinazioni: se John Clare viene respinto dal figlioletto solo a seguito della vista del suo nuovo, orribile aspetto, Sir Malcolm non esita a freddare Jared Talbot per liberare, una volta per tutte, Ethan da un nemico troppo vicino per poter essere ucciso direttamente dalle mani del lupus dei. Nemmeno la consapevolezza della diabolica relazione tra il licantropo ed Hecate frena la mano del nobile inglese, determinato tanto quanto Kaetenay a salvarlo dalla parte più oscura e maligna della sua anima, una volta assicurata la definitiva eliminazione dell'ispettore Rusk. È una salvezza diversa da quella anelata da Victor per Lily, che non passa attraverso l'iniezione di un siero o un trauma chirurgico, come avvenuto a Vanessa durante il suo internamento: non per questo, tuttavia, è meno rischiosa, e il cammino che i tre uomini si troveranno a condividere d'ora in avanti sarà il più arduo che abbiano finora affrontato.

Venti di guerra iniziano a soffiare anche in casa di Dorian Gray, dove l'alleanza tra Lily e la giovanissima Justine suscita per la prima volta, nell'uomo, la paura di essere messo in un angolo rispetto al rapporto di crescente confidenza e complicità tra le due ragazze. Sia Dorian che Justine si contendono Lily, facendo appello alle rispettive somiglianze con la donna: il primo le rammenta il loro status di immortali e, quindi, di potenziali guide rispetto a un'umanità evidentemente inferiore; la seconda, tuttavia, risveglia in lei il ricordo dei soprusi subiti quando il suo nome era Brona ed esercitava, in condizioni miserrime, la professione più antica del mondo. La dicotomia tra vecchio e nuovo è, di fatto, esistente solo negli occhi dei due contendenti, poiché mai quanto in questo episodio appare evidente come Lily sia il complesso, irripetibile prodotto di un passato di vessazioni e di un presente di assaporata invincibilità.

E Vanessa? Dopo aver lasciato la bella miss Ives a riposo per una settimana, la ritroviamo più sicura, forte dell'acquisita conoscenza del nome del proprio persecutore, quel conte Dracula che, tuttavia, cela la propria identità dietro il rassicurante volto dell'amabile Alexander Sweet. E se la dottoressa Seward esorta la propria paziente a cercare la compagnia dello zoologo, ignara (?) di averla orientata verso la tana del lupo, una nuova alleata sembra profilarsi all'orizzonte per la nostra eroina: Catriona Hartdegen, fulva tanatologa raccomandata a Vanessa dal buon Sir Lyle, in partenza verso l'Egitto e la tomba di Imhotep (semplice citazione del noto architetto o apertura della serie verso gli scenari di La Mummia?). "Voi due formereste una coppia formidabile", asserisce sicuro Lyle, e a guardare queste prime scene che vedono insieme le due donne c'è da credergli. Vanessa è sola, la sua famiglia è ancora lontana: un nuovo alleato potrà di certo esserle utile, a fronte di una battaglia contro colui che, senza malizia, le dichiara di amarla così com'è, in tutta la sua caleidoscopica miscela di bene e male. E dà da pensare il fatto che l'amplesso consumato tra le mura del Museo di Storia Naturale abbia, per una volta, l'aspetto di un mero congresso carnale che sfugge alle regole della possessione demoniaca, il cui spettro aveva aleggiato sia sull'unione tra Vanessa e Dorian, sia su quella - evitata - tra la ragazza ed Ethan.

L'evoluzione che il rapporto tra Dracula e Vanessa subirà nei prossimi episodi risulta, a questo punto, avvolta nel mistero, specialmente in considerazione dell'ambiguità contenuta nel titolo originale dell'episodio, No beast so fierce: la citazione shakespeariana fa riferimento alla seconda scena dell'atto primo di Riccardo III, in cui Lady Anna inveisce contro il diabolico protagonista: "Non c’è bestia che sia tanto feroce da non conoscere almeno un briciolo di pietà." Se il cuore di una bestia feroce come il principe delle tenebre possa contenere la pietà, è fatto ancora del tutto da dimostrare e che potrebbe fornire materia d'indagine nelle prossime puntate di questa serie che, al sesto episodio, si conferma ancora una volta uno dei prodotti più accattivanti, per temi e sfumature, del panorama televisivo contemporaneo.

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