Penny Dreadful 2x08, "Memento mori" - La recensione

Penny Dreadful confeziona il miglior episodio della seconda stagione, perdendo di vista Ethan e Vanessa ma inanellando una serie di succosi colpi di scena

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Spoiler Alert
Sembra paradossale, ma l'episodio migliore di una serie che ha, da sempre, il proprio punto di forza nella straordinaria interpretazione della sua protagonista sembra essere proprio l'unico in cui la protagonista in questione non compare mai. Una scommessa rischiosa, quella di Memento mori, che a una settimana da un episodio quasi interamente incentrato su Vanessa e Ethan, stupisce il pubblico eclissando la coppia e concentrando lo sguardo sugli altri protagonisti di Penny Dreadful. Con rivelazioni a dir poco scioccanti.

C'è tanta, tantissima carne al fuoco in questa ottava puntata, e tutta mirabilmente ben cotta. Partiamo da Dorian Gray, il personaggio finora rimasto più ai margini della trama principale, seppur con una storia sempre accattivante. Finalmente, il potenziale negativo dell'eterno giovane viene rivelato in tutta la sua agghiacciante, letale cupezza: stanco ormai di quella che, erroneamente, avevamo sperato potesse diventare la partner della sua solitaria vita di reietto, attratto da un nuovo passatempo incarnato da Lily, Dorian non ci pensa due volte a metter fine alla vita di Angelique che, abbandonata a se stessa nella grande casa dell'uomo, ha intrapreso un'esplorazione che l'ha portata faccia a faccia col celeberrimo ritratto, ricettacolo delle brutture del suo proprietario. A nulla vale l'ultima dichiarazione della ragazza, che si dichiara disposta ad accettare Dorian per com'è; pochi secondi dopo, cade a terra defunta, sotto lo sguardo vagamente beffardo del dissoluto dandy. Ogni briciolo di simpatia accumulata nei confronti del personaggio nel corso di una stagione e mezza viene meno con questo colpo di scena, e va fatto tanto di cappello agli autori per aver saputo gestire in modo esemplare questa storyline, facendo affezionare il pubblico non solo ad Angelique ma soprattutto al suo ruolo purificatore nella vita di Dorian.

Se una storia d'amore finisce drammaticamente, un'altra ne sboccia in modo altrettanto sconcertante: quella tra Lily e John Clare. A seguito dell'ennesimo rendez-vous tra Lily e Dorian Gray, la Creatura sembra perdere definitivamente la pazienza, e la scena che si apre dinnanzi ai nostri occhi fa temere il peggio per la ragazza. Ma qui la serie creata da John Logan riesce a toccare vertici narrativi altissimi, capovolgendo la situazione e mostrando tutta la rabbia e la brutalità finora tenuti a bada dalla donna che, in un appassionato monologo che mette in luce l'eccelsa capacità attoriale di Billie Piper, rivela a John come sia a conoscenza della propria vera natura di resuscitata. Il sodalizio tra Lily e John viene suggellato a scapito di Victor, che si configura a sorpresa come imprescindibile vittima sacrificale della neonata coppia di amanti d'oltretomba.

Quelli che non sono mai stati realmente amanti sono Sir Malcolm ed Evelyn Poole, se non per colpa degli incantamenti malefici della donna. Ma l'incantesimo è ormai irrimediabilmente spezzato, e Malcolm deve fare i conti con i propri rimorsi - non ultimo il fatto di aver snobbato il funerale della povera moglie suicida per scatenarsi in pista con la bella Madame Kali. Nero di rabbia e desideroso di vendetta, l'uomo si reca in visita da Evelyn e, dopo aver resistito senza difficoltà alle moine della strega, si ritrova prigioniero in una stanza, in compagnia dei propri fantasmi - tutt'altro che metaforici.

In conclusion: Memento mori spicca come uno tra gli episodi migliori dell'intero arco di Penny Dreadful, e prepara la strada a due episodi finali che districheranno la complessa - ma non pasticciata - matassa narrativa di una serie che sta sempre riuscendo, salvo qualche perdonabile tempo morto, a mantenersi all'altezza delle aspettative del proprio pubblico.

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