Penny Dreadful 2x04, "Evil Spirits in Heavenly Places" - La recensione

Dopo il flashback della scorsa settimana, Penny Dreadful torna al presente e si concede un po' di leggerezza e di approfondimento psicologico

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Spoiler Alert
Dopo la meravigliosa parentesi analettica della scorsa settimana, The Nightcomers, Penny Dreadful torna al presente e ad atmosfere meno tragiche con Evil Spirits in Heavenly Places. Prosegue l'indagine dei nostri protagonisti, coadiuvati dal doppiogiochista Lyle, sulle misteriose iscrizioni di Padre Gregory nella cosiddetta "lingua del Diavolo", e la decodificazione dei frammenti porta alla luce un'inquietante verità, già ventilata nel monito della Macellaia nello scorso episodio: Lucifero non cadde da solo sulla terra. Risulta plausibile, a questo punto, ipotizzare che i compagni di caduta dell'ex portatore di luce siano parte integrante della storia di questa seconda stagione.

Il pesante carico di dolore della puntata precedente consente, questa settimana, di riconquistare una certa leggerezza di spirito - sempre commisurata alla battaglia contro le forze del Male che i nostri eroi stanno compiendo. Se, infatti, Evil Spirits in Heavenly Places non dà vere e proprie svolte alla trama (a eccezione dell'adrenalinico finale), contribuisce tuttavia a delineare meglio i personaggi, mostrandoli in situazioni quantomeno inusuali. Ecco quindi Ethan Chandler in cucina con Sembene, e Vanessa Ives che accompagna Victor Frankenstein in un giro di shopping per aggiornare - o meglio, creare da zero - il guardaroba di Lily, ex Brona (delizioso l'easter egg sul nome del negozio, "Mrs. Pescucci", omaggio alla celeberrima costumista che continua, col suo talento, a illuminare la serie creata da John Logan). Shopping che, oltre a offrire finalmente un po' di tregua alla povera Vanessa, ha come conseguenza una delle scene più significative di questa seconda stagione, in cui la neonata creatura del dottor Frankestein si lamenta timidamente delle costrizioni del suo secolo: il busto, i tacchi, strumenti di tortura fatti per piacere all'uomo prima ancora che alla donna che li indossa. Col permesso del suo creatore, la giovane si libera del corsetto ma mantiene le scarpe, perché Victor sembra apprezzarle particolarmente. Un giusto compromesso, che aggiunge interesse alla figura di Lily, un essere umano in fieri di cui osserviamo con crescente curiosità l'evoluzione, condividendo la fascinazione di Victor nei suoi confronti.

Prosegue la liason tra Dorian Gray e Angelìque, stavolta lontano da atmosfere ovattate di bordello e vissuta alla luce del sole. O meglio, alla luce delle lampade a gas di una sala da tennis, dove i due piccioncini si godono un momento di relax e spensieratezza che, proprio nella propria idilliaca quiete, lascia presagire sventure dietro l'angolo. Sebbene la storia di Dorian risulti, in questa stagione, ancora separata da quella del resto dei protagonisti, non perde tuttavia d'interesse grazie all'introduzione di questo personaggio che è, con la sua evidente natura doppia, un'esemplificazione onesta della natura dell'eroe wildiano: Angelìque cela la propria natura di uomo grazie a meri accorgimenti di cosmesi, mentre Dorian è costretto a usufruire di un incantamento che, in un contesto come quello di Penny Dreadful, è legittimo ipotizzare abbia in sé una componente diabolica. Alla storia tra Dorian e Angelìque si contrappone quella di John Clare e Lavinia Putney, tutta basata sulla negazione dell'apparenza e sulla comprensione di ciò che si cela sotto la superficie. Benché strutturata su un cliché vecchio come il mondo (il non vedente che riesce ad apprezzare l'animo delicato sotto l'aspetto terrificante), la storyline di Clare non è priva di spunti interessanti, legati per lo più al rapporto col padre di Lavinia, i cui piani - ne siamo certi - si ripercuoteranno non poco sul rapporto tra l'homo novus Clare e la sua nuova amica.

Nel frattempo, assistiamo a un tentativo di manipolazione di Ethan da parte di Hecate, la pupilla più temibile di Evelyn Poole. C'è da dire che, a quanto emerge dalla scena tra i due, la deliziosa strega è ben più letale una volta liberata dai panni di damina: il suo tentativo di raggiro fallisce miseramente davanti al fiuto - non solo figurato - di Chandler, che la identifica dapprima come un'ennesima spia inviata dal padre sulle sue tracce, per poi - dopo un consulto coi propri compagni - convincersi della sua natura demoniaca. Inevitabile il parallelismo tra Hecate e la sua superiore, Evelyn, che sta esercitando su Sir Malcolm un fascino assai più efficace di quello sfoggiato dalla ragazza nel rendez-vous con Ethan. Non è un caso che l'assalto finale a Vanessa avvenga nella maniera più diretta, con le streghe che piombano in casa Murray spogliate dei loro scomodi panni mondani e, per questo, all'apice del proprio potenziale. Non può non tornare alla mente lo scambio di battute tra Victor e Lily, in cui il giovane dottore spiegava alla propria creatura lo scopo del corsetto: "Impedire alle donne di conquistare il mondo." Guardando l'assalto delle nude streghe nel finale, libere dalle costrizioni dell'epoca e scatenate nella loro furia primordiale, è davvero difficile non dargli ragione.

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