Penny Dreadful 2x01, "Fresh Hell" - La recensione

Penny Dreadful torna ad appassionare con un episodio costellato di jump scare, che introduce nuove minacce che gravano sul capo dei protagonisti

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Spoiler Alert
"If you have one kiss of my clay-cold lips,
Your time will not be long."

È festa grande, per gli amanti del gotico e, più in generale, della buona tv: dopo un'attesa che ha logorato il cuore degli spettatori, è finalmente tornato Penny Dreadful, sapiente miscuglio di suggestioni letterarie della miglior tradizione vittoriana, firmato dalla penna di John Logan. Ed è tornato in splendida forma, a giudicare da Fresh Hell, primo episodio di una seconda stagione che promette d'essere un bagno di sangue, non solo metaforico.

Come avevamo lasciato i nostri protagonisti, sfiancati da un'aspra e dolorosa battaglia contro un temibile vampiro, così li ritroviamo. Anzi, se possibile, la loro già critica situazione sembra essere peggiorata. Sir Malcolm Murray piange sulla tomba di Mina e riceve un congedo gelido dalla moglie, dopo un assai poco credibile tentativo di riavvicinamento. Ethan Chandler fa i conti con i propri vuoti di memoria e, soprattutto, con le loro sanguinose conseguenze; il suo proposito di emigrare lontano lontano viene ucciso sul nascere nel momento in cui viene coinvolto in un mostruoso incidente in carrozza assieme a Vanessa Ives, che come da copione sembra esser ben lungi dall'aver risolto i propri rapporti con le forze dell'inferno. Victor Frankenstein butta un occhio di troppo sul cadavere della povera Brona, preparato alla resurrezione commissionata dalla Creatura, che a sua volta fa i conti col problema più comune per i giovani in una grande città: la disoccupazione. Fortuna vuole che trovi impiego in un museo delle cere - ambientazione che, non dubitiamo, fornirà spunti macabri nei prossimi episodi - il cui curatore ha una graziosa e gentile figlia cieca. Quando si dice fortuna. Di Dorian Gray neanche l'ombra, toccherà aspettare il prossimo episodio per goderci i postumi del suo sofferto due di picche.

In tutto questo, alle spalle dei nostri protagonisti, qualcuno sta tramando nell'ombra, concentrando le proprie malevole intenzioni sulla bella Vanessa e sul tormentato Ethan, immancabilmente in prima fila nella difesa della ragazza.

La gemma che più riluce in questo primo episodio - a parte la sempiterna stella polare Eva Green - è indubbiamente Helen McCrory, seducente e letale come un boa constrictor nel ruolo di Madame Kali alias Evelyn Poole, un'elegante medium già mostrata nella prima stagione, che finalmente rivela - sulle inquietanti note della ballata The Unquiet Grave - la propria natura di Erzebeth Bathory in salsa vittoriana. Il suo bagno di sangue e, soprattutto, la splendida scena del "memento mori" con il suo ristretto ma terribile arsenale di streghe, prefigurano tempi davvero duri per la bella Vanessa Ives e per la sua cerchia di bislacchi compagni. Stavolta non c'è un oscuro demone dell'inferno a tramare sopra le loro teste, nascosto in qualche polveroso scantinato di teatro, no: stavolta c'è una matriarca del Male travestita da dama, che dopo un primo assalto - fallito - col pugno di ferro, passerà ora a una strategia più sottile e, per questo, pericolosa. Perché, se c'è una lato positivo della guerra raccontata dalla prima stagione di Penny Dreadful, esso consisteva proprio nel fatto che il Male era ben riconoscibile, una volta localizzato. Sotto i velluti e i pizzi abilmente creati dalla geniale Gabriella Pescucci (Premio Oscar per L'età dell'innocenza), lontana dalla sua vasca di sangue virginale e dai suoi altarini domestici, è difficile distinguere Evelyn Poole da qualsiasi altra raffinata signora londinese.

La bellezza visiva e il respiro cinematografico della prima stagione vengono confermate e addirittura esaltate in Fresh Hell, garantendo alla puntata un'omogeneità estetica che calamita l'attenzione anche nelle scene leggermente più fiacche. Tra le tante storyline, quella che risulta essere più inficiata è quella di Frankenstein e della sua Creatura, benché la rinascita di Brona rappresenti, a fine episodio, un cambiamento decisivo nei rapporti tra il giovane scienziato e il figlio rinnegato, e apra il terreno a una serie di questioni tutt'altro che irrilevanti. Sia il dottore che Calibano hanno riversato sul cadavere inerme della giovane prostituta le proprie illusioni frustrate, cullandosi nella speranza che la creatura che sarebbe tornata in vita avrebbe, forse, potuto amarli come nessuno è riuscito a fare prima. Ma ora che le aspettative di questi due bizzarri gestanti andranno a scontrarsi con la coscienza di un essere (quasi) nuovo di zecca, dovranno affrontare l'inevitabile divario tra le proprie aspettative e la dura, pura realtà.

Il brivido è sempre presente, ma va detto che l'apice della tensione si risolve quasi sempre grazie ai jump scare, soluzione troppo abusata per consentire alla puntata di cogliere nel segno per quanto concerne il fronte paura. Non è un caso che le scene più spaventose dell'episodio siano altre, prima fra tutte la terrificante invocazione demoniaca di Evelyn nel finale, affidata completamente al talento attoriale di Helen McCrory; colpisce allo stomaco come un pugno, complice il montaggio alternato con la drammatica preghiera di Vanessa, e terrorizza senza dover ricorrere a vampiri in CGI.

In conclusione: se i toni sembrano ancora più cupi e tragici di quelli mostrati nella prima stagione, questo primo assaggio alletta il palato con sapori assai più complessi. La famiglia di Penny Dreadful non è mai stata così disfunzionale, e le geometrie di rapporti che si vanno disegnando tra i protagonisti sono pregni di una tensione che, ne siamo convinti, non si risolverà senza scontri. Perché i nostri eroi potranno sì unirsi contro una causa comune, ma il campo di battaglia dei loro demoni interiori resta per il momento un hortus conclusus impossibile da condividere.

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