Penny Dreadful 2x01, "Fresh Hell" - La recensione
Penny Dreadful torna ad appassionare con un episodio costellato di jump scare, che introduce nuove minacce che gravano sul capo dei protagonisti
Your time will not be long."
È festa grande, per gli amanti del gotico e, più in generale, della buona tv: dopo un'attesa che ha logorato il cuore degli spettatori, è finalmente tornato Penny Dreadful, sapiente miscuglio di suggestioni letterarie della miglior tradizione vittoriana, firmato dalla penna di John Logan. Ed è tornato in splendida forma, a giudicare da Fresh Hell, primo episodio di una seconda stagione che promette d'essere un bagno di sangue, non solo metaforico.
In tutto questo, alle spalle dei nostri protagonisti, qualcuno sta tramando nell'ombra, concentrando le proprie malevole intenzioni sulla bella Vanessa e sul tormentato Ethan, immancabilmente in prima fila nella difesa della ragazza.
La bellezza visiva e il respiro cinematografico della prima stagione vengono confermate e addirittura esaltate in Fresh Hell, garantendo alla puntata un'omogeneità estetica che calamita l'attenzione anche nelle scene leggermente più fiacche. Tra le tante storyline, quella che risulta essere più inficiata è quella di Frankenstein e della sua Creatura, benché la rinascita di Brona rappresenti, a fine episodio, un cambiamento decisivo nei rapporti tra il giovane scienziato e il figlio rinnegato, e apra il terreno a una serie di questioni tutt'altro che irrilevanti. Sia il dottore che Calibano hanno riversato sul cadavere inerme della giovane prostituta le proprie illusioni frustrate, cullandosi nella speranza che la creatura che sarebbe tornata in vita avrebbe, forse, potuto amarli come nessuno è riuscito a fare prima. Ma ora che le aspettative di questi due bizzarri gestanti andranno a scontrarsi con la coscienza di un essere (quasi) nuovo di zecca, dovranno affrontare l'inevitabile divario tra le proprie aspettative e la dura, pura realtà.
Il brivido è sempre presente, ma va detto che l'apice della tensione si risolve quasi sempre grazie ai jump scare, soluzione troppo abusata per consentire alla puntata di cogliere nel segno per quanto concerne il fronte paura. Non è un caso che le scene più spaventose dell'episodio siano altre, prima fra tutte la terrificante invocazione demoniaca di Evelyn nel finale, affidata completamente al talento attoriale di Helen McCrory; colpisce allo stomaco come un pugno, complice il montaggio alternato con la drammatica preghiera di Vanessa, e terrorizza senza dover ricorrere a vampiri in CGI.
In conclusione: se i toni sembrano ancora più cupi e tragici di quelli mostrati nella prima stagione, questo primo assaggio alletta il palato con sapori assai più complessi. La famiglia di Penny Dreadful non è mai stata così disfunzionale, e le geometrie di rapporti che si vanno disegnando tra i protagonisti sono pregni di una tensione che, ne siamo convinti, non si risolverà senza scontri. Perché i nostri eroi potranno sì unirsi contro una causa comune, ma il campo di battaglia dei loro demoni interiori resta per il momento un hortus conclusus impossibile da condividere.