Penny Dreadful 1x06 "What Death can Join Together": la recensione

Episodio di transizione e riflessivo per Penny Dreadful, a due passi dal finale

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Spoiler Alert
Dopo aver esplorato i retroscena della storia di Vanessa Ives nello scorso, bellissimo episodio, Penny Dreadful si prende una pausa, che per una serie con dei ritmi narrativi già bassi di suo significa quasi fermarsi del tutto. What Death can Join Together è una puntata di transizione, meno bella delle ultime trasmesse, ma sempre affascinante, capace di giocare sui temi della storia, senza sorprenderci troppo a questo giro, ma tenendo alta l'attenzione. Un episodio riflessivo ad appena due passi dal finale.

Ancora una volta il gruppo di Sir Malcolm si riunisce per una spedizione notturna alla ricerca di Mina e per distruggere il "misterioso" signore oscuro che si cela dietro il rapimento. Vanessa mette sulla pista giusta il gruppo rintracciando un riferimento ad una nave. Il nome di Dracula non verrà citato – a questo punto probabilmente la scrittura lo riserverà per il season finale – ma i riferimenti al romanzo di Bram Stoker aumentano, e la nave sulla quale riposa il vampiro insieme ad altre creature demoniache sembra essere ispirata palesemente a un passaggio del libro. Malcolm, Chandler e il misterioso Sembene si recano quindi sulla nave per indagare. Ciò che ne viene fuori è un passaggio un po' caotico, in cui l'impatto con un momento action stride con i ritmi più riflessivi e le atmosfere quasi oniriche della storia.

Lo stesso Chandler intanto, dopo la parentesi sorprendente e straniante con Dorian, torna ad occuparsi di Brona, sempre più provata dalla malattia. Se su Chandler la scrittura ancora si riserva il diritto di nasconderci la sua vera identità (ma qualcosa dovrà accadere negli ultimi due episodi), è il personaggio della prostituta a lasciarci con i maggiori interrogativi. Finora ha oscillato da un personaggio all'altro, senza trovare un proprio equilibrio e ruolo nella vicenda. Potrebbe essere lei a diventare la donna della Creatura?

A proposito di Frankenstein e di Caliban, si fa sempre più teso il rapporto tra il creatore e la creatura. A farne le spese è Van Helsing che, dopo aver istruito il giovane scienziato sulla natura dei vampiri, finisce sotto le mani del mostro e ci lascia per sempre. Piccole riflessioni a margine: abbiamo già visto come Frankenstein citi la poesia di Shelley – marito di quella Mary che scrisse il romanzo – e in quest'occasione il dialogo si ripete con il verso da cui deriva il titolo dell'episodio; Caliban intanto ricorda sempre più il fantasma dell'opera, con il suo volto sfigurato e il suo amore disperato (regalerà alla donna oggetto del suo amore una copia del Paradiso Perduto, dopo aver saputo che il fratello di questa si chiama Lucifero).

E su tutto questo il rapporto tra Dorian e Vanessa, che finalmente esplode dopo vari episodi. Ad eccezione di una splendida scena nella sala dei ritratti, poco viene aggiunto alla vicenda, se non che il giovane sta forse cercando qualcuno con cui condividere la propria "condizione". Il montaggio delle varie storie aumenta d'intensità nel corso dell'episodio fino a culminare in una sequenza di momenti che danno quasi l'illusione di essere legati l'uno all'altro. Un buon episodio e nulla più, che conferma, casomai ce ne fosse ancora bisogno, l'eleganza e il fascino della serie.

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