Penny Dreadful 1x05 "Closer Than Sisters": la recensione

Penny Dreadful racconta la storia del personaggio di Eva Green con un flashback lungo un episodio

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Spoiler Alert
"La perfezione d'ogni arte sta nella sua intensità, nel suo essere in stretta relazione con la Bellezza e la Verità...". Questo era John Keats, in un passo tratto dalle sue lettere, fonte talvolta utilizzata per decifrare il passo più oscuro e noto della sua letteratura: "Beauty is truth, truth beauty". La figura e la poesia di John Keats torneranno nel momento culminante dell'ultimo episodio di Penny Dreadful, e tornerà anche la necessità di gettare un ponte ideale tra due momenti lontani, uniti solo da una lettera, anch'essa forse unico mezzo per decifrare quello che abbiamo di fronte e risalire alla verità. La coerenza della serie di Showtime si spinge fino all'ultimo passo possibile, e costruisce un intero episodio su un flashback che va a raccontare la storia di Vanessa Ives. Il risultato è straniante, talvolta grottesco, ma anche terribilmente affascinante: un episodio straordinario.

In una notte qualunque, in un momento imprecisato della nostra storia, Vanessa scrive una lettera nella quale ricorda gli avvenimenti che la portarono a diventare quello che è oggi e a collaborare con Sir Malcolm per la salvezza di Mina Harker. Scrive per Mina, per se stessa, forse semplicemente per noi. La vicenda è lunga e tormentata, e ha inizio molti anni prima, quando le famiglie delle due ragazze erano intime, quando le due erano "più che sorelle" (Closer Than Sisters è il titolo dell'episodio), quando era quasi scritto nel destino che Peter, fratello maggiore di Mina, avrebbe finito per sposare Vanessa. Ad un certo punto però, la scoperta del tradimento della madre e di Malcolm ai danni delle rispettive famiglie fa scattare qualcosa nella mente di Vanessa, aprendone le porte al Nemico – la lettera maiuscola sembra quasi obbligata – che dall'inizio della vicenda si nasconde nell'ombra.

Seguiranno anni di tradimenti, torture, morti violente, quasi che la colpa originale dei due amanti debba ricadere, per mezzo della maledizione delle figlie, sull'intera famiglia. Infine, non completamente libera da se stessa e dal mostro che l'ha posseduta, e dal quale si è fatta possedere (la libera scelta è una componente fondamentale per comprendere la natura del mostro), Vanessa tornerà da Malcolm, e insieme inizieranno a combattere, entrambi per espiare le proprie colpe, entrambi per salvare Mina. Questo racconta l'episodio, e nient'altro. Nessun Frankenstein, nessun Dorian Gray, niente lupi mannari o serial killer. Una scelta coraggiosa, che spezza una tensione narrativa già, per una precisa scelta stilistica, non altissima, che rimanda tutte le vicende alla prossima settimana con appena tre episodi a disposizione (ma la serie è già stata rinnovata per il prossimo anno). C'è chi lo troverà lento, noioso, inconcludente, ma da parte sua Penny Dreadful si è presentato fin da subito chiarendo le sue coordinate principali.

Bellezza e morte, sono le stesse parole con le quali iniziavamo la recensione dello scorso episodio, e di puntata in puntata sono sempre più i cardini sui quali si muove tutta la storia. Emergono nel racconto e le percepiamo per intuizione, quasi per rivelazione improvvisa, come si addice allo spirito del Romanticismo. Si manifestano al centro di un labirinto o nelle stanze più nascoste. La tassidermia alla quale si dedicano i fratelli Harker non è un caso, e non lo è il fatto che il tradimento di Vanessa (Eva Green dona tutta se stessa al personaggio, anche in alcune scene forti, e tiene sulle spalle il peso di un episodio intero) e del capitano Bronson si consumi proprio in quella stanza. Poesia e orrore si fondono quindi senza soluzione di continuità come già abbiamo visto negli episodi precedenti, e l'estetica, in una serie dove la forma diventa sempre più sostanza, ha sempre un ruolo di primo piano.
Tutto questo rivestendo i caratteri più famosi di una patina che sia sempre fedele al materiale originale. Abbiamo visto la vicenda della Creatura di Frankenstein riallinearsi velocemente al romanzo, e qualcosa di simile è avvenuto anche stavolta con Dracula. Il mostro di Bram Stoker viene presentato quindi, dopo le interpretazioni delle mille trasposizioni, come un essere letteralmente demoniaco (i riferimenti biblici a un certo punto si sprecano), incarnazione del male, della degenerazione umana. In questo troviamo anche il riferimento alla "libera scelta" che si faceva sopra: si sceglie di cedere al male (che poi è il motivo per cui, letteralmente e simbolicamente, il vampiro non può entrare nelle case se non invitato espressamente).

Closer than Sisters è un episodio atipico in una serie atipica, esteriormente chiuso in se stesso, intimamente legato a tutte le tematiche della serie, sempre colto nei riferimenti e nella scrittura, ben diretto e interpretato. Sicuramente non per tutti i palati, come non è per tutti i palati Penny Dreadful.

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