Penny Dreadful 1x02 "Séance": la recensione
Penny Dreadful continua con un ottimo secondo episodio, ricco di colpi di scena e nuovi personaggi
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If such be Nature's holy plan,
Have I not reason to lament
What man has made of man?
I versi conclusivi di Lines Written in Early Springs di William Wordsworth scandiscono con velata efficacia il confronto tra Vanessa Ives (Eva Green) e il Dottor Frankenstein (Harry Treadaway), tradiscono le aspirazioni colte di una scrittura che non vuole perdere il passo rispetto alla messa in scena, e mettono in luce un implicito punto d'incontro tra il romanzo gotico, che è alla base di Penny Dreadful, e il Romanticismo. L'individuo schiacciato, limitato, definito dalle leggi e dall'ingegno umano, che traduce questa sua insofferenza verso il dogma positivista e l'illuminismo recuperando la dimensione dell'assoluto, del sovrannaturale e del mitico. Una nuova sensibilità, che si libera dalle catene del possibile e della comune morale, di ciò che agli uomini è permesso avere o no. E Frankenstein, cultore della bellezza sublime, non a caso definito "Prometeo moderno" da Mary Shelley nel titolo alternativo della sua opera, ne è il degno rappresentante.
La regia sicura e creativa di Juan Antonio Bayona procede intanto per invenzioni visive (il lampo di una macchina fotografica come primo segnale di presenza in una stanza), inquadrature deformanti (a quelle della scorsa settimana si aggiunge quella di una seduta spiritica da uno specchio), piccoli e insignificanti oggetti messi al centro dell'immagine e resi emblematici. Per "non raccontare" la sua storia, John Logan sceglie un approccio opposto al distacco. Al contrario, si avvicina talmente tanto ai suoi protagonisti da sfocarne i contorni, al pari dell'immagine, nascondendoci quei risvolti che invece dalla giusta distanza ci apparirebbero limpidi e chiari. Sappiamo pochissimo di Ethan Chandler (Josh Hartnett) – anche se stando ad alcuni piccoli suggerimenti la sua "doppia natura" potrebbe essere svelata – così come rimane intatta la gelida figura di Vanessa, protagonista della scena più disturbante vista finora.
Séance è un secondo episodio se possibile ancor più convincente dell'esordio della settimana scorsa. La serie di Showtime gioca su personaggi conosciuti e abusati, ma riesce a infondere nella narrazione un tocco personale e affascinante. Se alcuni personaggi non brillano (questo Dorian Gray ne deve fare di strada per convincerci), per il resto tutto si maniente decisamente alto come aspirazioni e messa in scena.